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 2024  giugno 19 Mercoledì calendario

Il clima migliore? Imperia è in testa

Imperia sul gradino più alto del podio della classifica dei capoluoghi di provincia italiani con il clima migliore del 2023. Lo certifica l’indice di vivibilità climatica, realizzato per il terzo anno dal Corriere e iLMeteo.it. La città ligure, che si avvale della spinta data dalla Riviera di ponente, ritorna nella posizione di vertice che aveva già occupato due anni fa.
Imperia sfiora i mille punti complessivi (si ferma a 999) riferiti a 17 parametri (tre in più delle precedenti edizioni dello studio), staccando di soli 8 punti la seconda piazza occupata da Biella. La città piemontese è la sorpresa del 2023: negli anni scorsi era stata penalizzata dalla siccità, nel 2023 ha sfruttato la posizione collinare per mitigare sia le notti tropicali, quelle in cui la temperatura minima non scende mai sotto i 20 gradi, sia l’indice di calore (il combinato di temperatura, umidità, vento e radiazione solare), due parametri negativi che affliggono le località della pianura padana. Terza posizione per Agrigento (che quest’anno vive un momento di grande difficoltà a causa della mancanza d’acqua), staccate le altre città guidate da Cuneo (925) e Macerata (908). La città marchigiana scende di quattro piazze rispetto al primo posto del 2022, restando però nel novero delle località italiane dove il clima è più piacevole. Il 2023 è stato l’anno più caldo di sempre a livello mondiale, mentre in Italia è stato il secondo per poco dietro al 2022.
«Rispetto alle precedenti edizioni abbiamo ampliato i dati: oltre ai tre parametri che sono stati aggiunti – eventi estremi e giorni di gelo —, prima il confronto si fermava al 2010, ora è stato esteso fino al 2000», spiega Lorenzo Tedici, meteorologo responsabile media di iLMeteo.it. «Per ognuno dei 108 capoluoghi di provincia sono stati confrontati i 17 parametri ora dopo ora, giorno per giorno per 24 anni per un totale di oltre 380 milioni di dati». Un lavoro imponente che si può vedere nella sua interezza su Corriere.it dove è possibile confrontare una città con le altre oppure seguire l’andamento di un parametro nel corso degli anni. «I giorni di gelo sono quelli in cui la temperatura minima scende sotto zero gradi», illustra Mattia Gussoni, meteorologo di iLMeteo.it. «Per eventi estremi, invece, intendiamo i giorni con precipitazioni sopra i 40 millimetri e raffiche di vento maggiori di 40 km/h».
Male le città maggiori: Milano (77ma) perde due posizioni, Roma (93ma) scala di 50 posti, Napoli passa dal 19mo al 79mo posto, Palermo da 32 a 46, Venezia da 13 a 35, Bari da 5 a 53. Migliorano solo Torino da 86 a 51 e Bologna da 94 a 44. Tra le sorprese negative del 2023 c’è Firenze, penultima nella classifica assoluta perdendo una trentina di posizioni rispetto all’anno scorso. È la peggiore per il caldo estremo, i giorni con temperatura massima che oltrepassa i 35 gradi. Peggio di Firenze nella classifica assoluta c’è solo Terni. Le città di pianura delle regioni centrali sono molto penalizzate dal combinato di alte temperature estive unite all’umidità. «In Sicilia, per esempio, fa sì molto caldo ma è un caldo secco, non abbiamo notato un incremento rispetto agli anni passati», spiega Tedici. «Al Centro-Nord, invece, le temperature non raggiungono livelli estremi proprio per la presenza di alti tassi di umidità: l’afa impedisce ai termometri di arrivare a misure elevate, ma incrementa la sensazione di disagio». Da segnalare la siccità, che l’anno scorso è stata forte in Sardegna e quest’anno colpisce anche la Sicilia.