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 2024  giugno 19 Mercoledì calendario

Intervista a Rino Barillari

Porta la cravatta con l’elastico.«È finta. Al centro c’è un buchino per la macchinetta fotografica nascosta sotto la camicia, tenuta ferma con la pancera. Nella manica passa il filo del flessibile. Pieghi il braccio, fingi di piangere o di asciugarti la fronte e clic, scatti». Pare facile. Ma di “King dei Paparazzi” ce n’è uno solo, Rino Barillari, 79 anni e almeno 65 di avventurosa carriera. Passata a flashare generazioni di celebrità già abbagliate dalla Dolce Vita romana. E che lo hanno spesso ricambiato con pugni e sganassoni.
L’ultimo è stato Gérard Depardieu, beccato con una giovane compagna ai tavolini dell’Harry’s Bar di via Veneto. E non l’ha presa bene.
«Mi ha mollato tre cazzotti in faccia, lei mi ha graffiato». 

Tanto per cambiare è finito in ospedale. A quante volte siamo?
«Dagli anni Sessanta a oggi fanno 164».
Il campionario delle botte ricevute cosa comprende?
«Calci, spintoni, borsettate, manganellate. L’attrice Sonia Romanoff mi spiaccicò un gelato in faccia: si era sposata la mattina, la sera era già con un altro. Ava Gardner, completamente ubriaca, mi sferrò una pedata nelle parti basse».
Fu innaffiato.
«La moglie di Totò Riina mi versò il vaso da notte sulla testa, dal balcone. A piazza Nicosia, durante l’assalto delle Br alla sede della Dc, mi hanno sparato».
Il Marlon Brando furioso.
«Mi rincorse per l’isola Tiberina brandendo una bottiglia. Ma ero più veloce e sono saltato su un bus».
Il primo fu Peter O’Toole nel 1963.
«Lo beccai al Club 84 di Via Emilia con Barbara Steele, ma aveva già moglie. Mi sferrò un cazzotto alla tempia, 4 punti di sutura, finimmo in commissariato. Avevo 18 anni. Lo denunciai, mi pagò 1 milione di lire di risarcimento».
Sophia Loren?
«Gentilissima, mi fece fare gli scatti di lei con Carlo Ponti che si baciavano nel traffico. Una sera che l’aspettavo fuori dal ristorante di Bartolo Cuomo mi mandò una bottiglia di champagne».
E Gina Lollobrigida?
«Mi chiedeva come si fanno le foto di nascosto. Era pure brava». Barillari apre l’immenso archivio del pc. C’è la Lollo col colbacco, con Nureyev, con Kirk Douglas. «Anna Magnani mi strillava qualche parolaccia ma rideva: “A’ maschio, lassame perde”».
Provocava risse.
«La foto non deve essere statica, perfetta, cerco la reazione. Sinatra a via Veneto mi lanciò addosso un tavolino. Mi salvò Domenico Modugno: “Go home, Frank”».
Un po’ se le cerca.
«L’astronauta americano Buzz Aldrin mi diede una pizza, quando lo sorpresi dentro La Cabala senza la moglie».
Bruce Willis.
«Era a cena da I due ladroni, ma lì furono le guardie del corpo a fare casino. Marcello Mastroianni invece era un signore. Una notte lo scovai al Jackie ‘O che ballava con Zeudi Araya. Mi vide riflesso nello specchio e disse: “O tu o io. Te ne vai?”».
Macchinette sfasciate? 
«Un’ottantina».
Spesso si è travestito.
«Da frate, muratore, medico, da fattorino coi fiori».
Informatori?
«Almeno 500».
Demi Moore le fece un gestaccio. 
«Mi mostrò il dito medio, credevo fosse un saluto».
Con Ralph Fiennes se l’è cavata per un pelo.
«L’avevo scovato a piazza dei Ricci con una, di notte. Aveva già alzato la mano per picchiarmi ma si è accorto che mia moglie Antonella lo stava filmando con il telefonino e si è fermato».
Quanti scoop non ha pubblicato per salvare un vip da una figuraccia?
«Uh, tanti. Se me lo chiedono con educazione. Non puoi essere troppo amico dei personaggi sennò non lavori più, però bisogna saper perdonare uno sbaglio, il vip se lo ricorda e ti è grato».
Il segreto del paparazzo?
«Conoscere le facce, le storie. E stare nei posti giusti».
A Roma quali sono?
«San Lorenzo, Trastevere, piazza Farnese, piazza del Popolo, via Condotti, via del Babuino, piazza di Spagna».
Corre di qui e di là.
«L’altro giorno per poco mi è scappato Riccardo Scamarcio in monopattino».
Mina stava al gioco.
«L’ho fotografata un sacco di volte, con Corrado Pani, con Augusto Martelli e mentre faceva la linguaccia».
Franco Califano l’avrà incrociato spesso, di notte.
«Il Califfo era un grande. Una sera, non mi ricordo dove, casca per terra e va lungo. Io scatto come un pazzo. “A’ Barillà, ma che ca...o fai, damme ‘na mano, no?».
I più gentili?
«Ringo Starr con la moglie Barbara Bach mi chiese: “Che foto vuoi?”. Brad Pitt è tranquillo. George Clooney quando mi vede mi abbraccia. Tony Curtis mi offrì il pranzo».
Lady Gaga le fece una bella improvvisata.
«Girava il film House of Gucci, set blindato e usciva coperta da una tenda, un guaio. Stavo sempre lì, tanto che quelli del suo seguito si sono fatti la foto con me. Un giorno, a sorpresa, si è affacciata fuori dall’ hotel e si è messa a lanciare fiori ai fan. Grande!».
Francesco Totti.
«Una volta, non stava ancora con Ilary Blasi, lo beccai con Vincenzo Montella, che invece aveva moglie, insieme a due ragazze, in un ristorante di via Monserrato. L’Aeroplanino mi voleva ammazzare. Mi avvisò Sabrina Ferilli: “Attento che quello te mena”. Le prime foto di Francesco che bacia Ilary sono tutte mie».
Che ne pensa della separazione Totti-Blasi uno come lei che ne ha viste tante? 
«Bah, erano troppo giovani e troppo ricchi, per me stanno sbagliando».
Anche i politici paparazzati tirano ceffoni?
«No, si controllano. Francesco Cossiga venne persino a trovarmi in ospedale. Aldo Moro, a Terracina, si lasciava fotografare con quattro quotidiani sotto il braccio, così le foto le vendevo a tutti. Matteo Salvini l’ho fatto con la fidanzata Francesca Verdini, un mese fa, lui che le bacia la mano, uno di classe».
Silvio Berlusconi.
«Francesca Pascale mi baciò apposta davanti a lui, per farlo ingelosire».
Maria Elena Boschi.
«Che bella coppia con Giulio Berruti. Li avevo intercettati a piazza del Popolo che si baciavano in macchina, ma non ero riuscito a scattare. Gli ho bussato sul finestrino. Hanno ripetuto la scena per me, che carini».
E Giorgia Meloni?
«Si lascia riprendere senza problemi. Sorprenderla con l’ex Giambruno sarebbe uno scoop da copertina».
Una sua foto su tutte.
«Papa Wojtyla che gioca a bocce».