Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2024  giugno 19 Mercoledì calendario

Ministra coraggio

Amare la natura è gratis. Mettere in gioco la propria carriera per salvarla, un po’ meno. È questa la storia della ministra austriaca per il Clima, la verde Leonore Gewessler e della sua scelta di votare “sì” alla legge europea per il Ripristino della natura. Un’iniziativa che ha rischiato di farle perdere il lavoro. «Tra venti o trent’anni ai miei nipoti non voglio dover raccontare con malinconia del passato e della bellezza di questo Paese. Per questo dobbiamo fare qualcosa oggi e per questo darò il mio voto alla legge che protegge la natura» aveva detto in un video su X il giorno prima della votazione a Lussemburgo. Dopo il voto la reazione del capo di governo austriaco, Karl Nehammer, contrario alla legge, non si è fatta attendere. Il cancelliere del partito popolare ha scritto infuriato al collega – il primo ministro belga Alexander De Croo – dicendo che Gewessler si sarebbe dovuta astenere nel voto e comunque «non può dare il suo consenso, in quanto non è tenuta a impegnare la Repubblica austriaca» senza il consenso del Bund.
Alla lettera del cancelliere è seguita la risposta della ministra. Nella missiva Gewessler – scusandosi per la maleducata iniziativa del suo capo di lavare i panni sporchi in pubblico – precisava che «nessuna intenzione di voto era stata concordata» dalla coalizione e in ogni caso «un’indicazione (del governo, ndr) non sarebbe stata vincolante». Per qualche ora nei corridoi di Vienna e Bruxelles si è rimasti con il fiato sospeso. Quando il cancelliere austriaco, presentandosi in conferenza stampa, ha parlato di «rottura della fiducia», i più hanno pensato a una crisi di governo tra i due partiti di coalizione – popolari e verdi – costretti a coabitare senza più amarsi. Ma con il passare delle ore l’allarme è rientrato, complice la volontà di evitare un’implosione di governo a meno di tre mesi dal rinnovo del Parlamento il 29 settembre prossimo. Quello che seguirà, oltre alla contesa elettorale ormai aperta, sarà una sfida in punta di diritto. Il partito di Nehammer ha deciso di deferire la decisione alla Corte di giustizia europea e di denunciare la ministra per “abuso di ufficio”, ma l’esperienza di governo non sarà conclusa in anticipo.
Ora c’è chi dice – come Oliver Das Gupta del tedesco Der Spiegel – che si è trattato di una manovra elettorale dei verdi per riemergere dalla batosta delle elezioni europee e mettere a segno un punto in vista del voto austriaco. C’è anche chi sostiene che la ministra abbia giocato secondo un rischio calcolato. Ma forse – e in politica è un’ipotesi remota ma non impossibile – ci potrebbe essere qualcos’altro, qualcosa di simile ad una “convinzione”, che chi vuole sminuire chiamerà “ideologica” e chi vuole abbellire chiamerà “ideale”. «Se c’è qualcuno in questo governo che persegue dei contenuti, quella è Gewessler», ha commentato l’esperta di comunicazione austriaca, Christina Aumayr in un talk show.
La legge europea sul ripristino della natura – passata lunedì dopo mesi di trattative – è una norma importante perché punta a riportare allo stato originario almeno il 20 per cento delle terre, delle paludi, dei boschi e dei mari europei entro un decennio. «È un momento di respiro per la natura», ha detto Gewessler, una personalità politica che non occupa un ministero a caso. Leonore, classe 1977, nasce in un paesino della Stiria. Dopo aver studiato scienze politiche a Vienna, l’attivismo ambientale diventa la sua cifra: partecipa all’iniziativa cittadina “Stop al glifosato”, prende parte alle proteste sul carbone e manifesta contro la centrale nucleare di Mochovce, in Slovacchia. Alla guida di un’organizzazione ambientalista austriaca per 5 anni, Global 2000, partner di Friends of the Earth, Gewessler entra in Parlamento tra le file dei Verdi nel 2019 e dal gennaio 2020 è nominata nel secondo Gabinetto Kurz come ministra del Clima, Ambiente, Energia, Mobilità, Innovazione e Tecnologia. La storia di Leonore ha una traiettoria chiara. Quando dice: «Se tra venti o trent’anni farò una passeggiata con i miei nipoti vorrei potergli mostrare la bellezza e la varietà della natura in Austria, non importa se sulla Alpi o sul Neusiedler see» perché non dovremmo crederle? Perché ci sono le elezioni? Il suo rifiuto di allinearsi all’ordine di scuderia del capo di governo – se di questo si è trattato – non è più simile al rifiuto di Antigone di applicare la legge di Creonte? Non è la difesa della legge della natura di fronte alla legge degli uomini? —