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 2024  giugno 19 Mercoledì calendario

Le belle tradizioni

Anteprima, la newsletter di Giorgio Dell’Arti, ieri ha impilato un po’ di numeri per spiegare come andranno le cose. Lagos, la più grande città della Nigeria, negli anni Cinquanta aveva circa 300 mila abitanti, poco meno di quanti ne abbia oggi Catania. Adesso ne ha diciassette milioni, ventuno con l’area metropolitana, e nel 2050 arriverà a quaranta milioni di abitanti. L’intera Nigeria ne avrà più di quattrocento milioni, e supererà abbondantemente gli Stati Uniti. Nello stesso anno (il 2050), nel mondo nasceranno due miliardi e 200 milioni di bambini, un miliardo e trecento milioni dei quali nell’Africa subsahariana. In Europa vivranno fra i 150 e i 200 milioni di persone di origine africana. Il 2050, per i distratti come me, non è tanto lontano: mancano due decenni e mezzo. Poi gli africani continueranno ad arrivare e il nostro continente è destinato a diventare nero, nonostante gli allarmi e gli allarmismi, le resistenze etniche, l’ansia di purezza bianca, il desiderio del bel mondo che fu. Però, a pensarci bene, l’homo sapiens è comparso sulla faccia della terra 300 mila anni fa, più o meno nella zona degli altipiani del Kenya. Circa 80 mila anni fa cominciò a emigrare – già allora – e 50 mila anni fa arrivò in Europa, nero com’è nero oggi, prevalse sugli altri uomini e la popolò. Poi, lentamente, scolorò fino a diventare bianco. Ma sempre immigrati africani siamo, e che ora ne arrivino di altri, ancora africani, ancora neri, a ripopolare di nero un continente bianco, è soltanto una ripetizione della storia. Oppure, e toccherà spiegarlo ai Vannacci e ai Salvini, una bella riscoperta delle nostre tradizioni. —