Corriere della Sera, 16 giugno 2024
Il calcio com’era, com’è
«Ai primi di giugno la comitiva italiana al gran completo – tecnici, giocatori e giornalisti – si trasferì per una settimana a Mar del Plata, città balneare a sud di Buenos Aires, dove gli azzurri avrebbero giocato le prime due partite della Coppa del Mondo». Inizia così uno dei racconti di Franco Bonera, antica colonna della Gazzetta e istigatore delle mie prime elucubrazioni sportive, insieme a Pietro Calabrese. Il libro s’intitola Pezzi di colore, il capitolo «Un pesce fra Rossi e Cabrini». L’autore ricorda come, per due righe saltate in tipografia a Milano, il pezzo dell’inviato fosse uscito così: «Paolo va a dormire ogni sera nella camera che condivide con Antonio e, anche se per pudore non lo confessa, si è perdutamente innamorato di lui» (il refuso fece arrabbiare la fidanzata di Pablito, Simonetta Rizzato).
Sale la nostalgia, leggendo certe cose. Per i nostri vent’anni, certo. Per una magnifica spedizione azzurra, Argentina 1978. Per un calcio più semplice, dove giornalisti e giocatori s’incrociavano, scherzavano, pranzavano insieme. Leggete Azzurro tenebra di Giovanni Arpino, forse il libro migliore sulla Nazionale, che «Arp» nel 1974 seguì nella disastrosa avventura in Germania: capirete perché chi ha conosciuto quel tempo lo rimpiange.
Il calcio resta un romanzo affascinante, pieno di «quella strana, irripetibile alternanza e miscela di incredulità e speranza, sfiducia e sorpresa, mortificazione e rivincita» descritta da Giovanni Raboni (Si è tifosi della propria squadra perché si è tifosi della propria vita. Scritti sul calcio 1979-2004). Ma oggi il pallone è più sofisticato e ricco, e i soldi separano. I social, non parliamone.
Racconta il mio coetaneo Evaristo Beccalossi, funambolo bresciano, amato da ogni tifoso fornito di senso estetico: «Se oggi passate vicino a un complesso sportivo e notate una serie di auto extralusso, probabilmente vi siete imbattuti nel campo di allenamento di una squadra di serie A». In La mia vita da numero 10 (scritto con Eleonora Rossi), Beccalossi racconta della sua Fiat 500, sostituita con una Golf GTI dopo l’approdo all’Inter.
Ieri sera la Nazionale ha esordito negli Europei, e noi l’abbiamo incoraggiata, com’è giusto. Ma ogni volta siamo più lontani, si ha l’impressione.