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 2024  giugno 15 Sabato calendario

L’uomo politico e l’indagato. Le due strade di Toti

Erano passati due giorni dall’arresto. Durante la prima di molte visite alla casa di Ameglia, l’avvocato Stefano Savi gli disse che se fosse stato l’amministratore delegato di una società, come prima mossa l’avrebbe fatto dimettere, per meglio difendersi. Giovanni Toti gli rispose che non ci pensava nemmeno, e che per lui quel che più contava era ritrovare l’agibilità lavorativa. Non è cambiato nulla da allora. La linea difensiva segue l’impronta politica fortemente voluta da Toti. Anche per questo, in un provvedimento dall’esito atteso, quel che più ha lasciato perplesso il governatore è la sua motivazione generale. Questa volta, il pericolo potenziale di reiterazione del reato si riferisce alle elezioni regionali del 2025, spostando di un anno i termini temporali fissati dall’ordinanza di arresto del 7 maggio. Ma questo presuppone una sospensione dal ruolo fino a quella data, quindi una decadenza di fatto dalla carica. A farla breve, non è una richiesta di dimissioni, così la pensano Toti e il suo avvocato, ma ci somiglia molto. Perché ragionando in questo modo, ci sarà sempre una elezione che incombe. Non è certo una sorpresa, è stato l’unico commento che Toti ha lasciato filtrare attraverso il suo legale. Ma se Savi può dirsi indifferente agli elementi inediti contenuti in quella che somiglia a una nuova ordinanza di custodia cautelare, forse il suo assistito non può dire altrettanto. Da esperto uomo di comunicazione, sa bene che le nuove contestazioni sono nuovi elementi destinati a fare titolo nel mese che lo separa dal giudizio presso il tribunale del Riesame.
In politica, il tempo è tutto. Sono appena arrivati gli ispettori inviati dal ministero delle Infrastrutture, con il compito di verificare la correttezza amministrativa degli atti siglati dall’Autorità portuale. Entro giugno, il commissario speciale Marco Bucci, sindaco di Genova in attesa di essere sentito dagli inquirenti, dovrà indire la gara d’appalto per la seconda fase della diga foranea, altrimenti nota come variante Spinelli. La paralisi appare come una ipotesi sempre più concreta. Anche per questo, la richiesta fatta da Toti di poter incontrare «i soggetti coi quali discutere del proprio futuro» assume un significato inedito. E le strade dell’uomo politico e quella dell’indagato potrebbero anche finire per separarsi.