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 2024  giugno 14 Venerdì calendario

Periscopio

Signore e signori! Probabilmente ricorderete che solo un anno o due prima della caduta del Muro di Berlino, nessuno avrebbe potuto prevedere la rapidità con cui sarebbe avvenuta. Alcuni pensavano che il muro sarebbe rimasto lì per sempre. Ma non c’era più. Dipendeva dalla leadership dei politici e dalla volontà della gente. Solo da questo. Allo stesso modo, alcuni ora pensano che Putin resterà lì per sempre e che non ci sia fine alla guerra. Ma non è vero, tutto questo è un’illusione. Un’illusione che può essere dissipata dalla leadership. Può essere dissipata dalle decisioni. Può essere dissipata dal successo. Volodymir Zelensky, discorso al Bundestag.

[Da] Biden e Stoltenberg affondo su Putin. Sanzioni secondarie a chi fornisce microchip e finanzia Mosca. E dagli alleati arriveranno a Kiev batterie Patriot e caccia F-16. Stoltenberg: «La Nato pronta ad aggiornare le armi nucleari».Repubblica.
Il G7 scongela 50 miliardi di dollari di asset russi a favore dell’Ucraina. Meglio tardi che mai. Linkiesta.
L’alt di Blinken ad Hamas: «Basta mercanteggiare». Pioggia di razzi dal Libano su Israele. La Stampa.
Contro i massacri d’Israele ci vorrebbe un’Europa più forte. [I massacri di Putin vanno bene così, anzi incoraggiamoli]. il Fattosky quotidiano.
Siete davvero entrati, a uno a uno, nelle cabine elettorali della République per dire: voglio un momento illiberale, reazionario, razzista? Voglio una stagione punitiva, segnata a fuoco dal risentimento, dalla guerra sociale, dall’odio? Voglio padroni e catene, manganelli e fruste? Voglio che cessi il sogno che dai Capetingi a De Gaulle, dalle jacqueries alle rivoluzioni, dai trovatori ai surrealisti, si è chiamato Francia. Se sì, è semplice: votate Le Pen e Bardella, rassegnatevi alla loro incompetenza, alla loro volgarità d’animo, alla loro nullità e vacuità [o votate] per i finti insoumis, scomposti urlatori d’un rinvigorito Mélenchon. Se no, è molto semplice: ognuno si prenda la sua parte di responsabilità. (…) Non è il soldato Macron che bisogna salvare. È il soldato Repubblica, è il soldato Francia, perché siamo a due passi dal vedere, quasi un secolo dopo Vichy e per la prima volta con il voto, l’estrema destra prendere il controllo dell’Assemblea nazionale e dell’Eliseo. Bernard-Henry Lévy, Repubblica.

Un insieme di fake news, stereotipi antitaliani ed errori grossolani. A questo si riduce il reportage pubblicato sul sito della Cnn dedicato al G7 in Puglia, firmato da Barbie Latza Nadeau, dal titolo molto netto: «La violenza di tipo mafioso è in aumento nella regione italiana dove s’incontreranno i leader del G7». L’articolo è stato ripreso con grande enfasi da alcuni giornali italiani (in primis Repubblica) abituati – col solito tafazzismo – ad alimentare campagne di sputtanamento del nostro paese sul piano internazionale. Ermes Antonucci, il Foglio.
La prima volta del Papa al G7. Bergoglio arriverà in elicottero, interverrà sull’intelligenza artificiale e vedrà Biden e Zelensky. Intanto, nell’incontro a porte chiuse con i sacerdoti, parla ancora di «frociaggine». il Giornale.
«Affermiamo l’importanza di preservare e assicurare l’accesso effettivo all’aborto legale sicuro e alle cure post aborto» è la formulazione prevista nella bozza iniziale della dichiarazione finale del G7 e secondo alcune fonti (…) la frase sull’aborto sarebbe scomparsa. La notizia è arrivata sulla stampa nazionale. Ma secondo quanto raccolto dal Foglio, quel passaggio del comunicato G7 in realtà rimarrà invariato. Sarà esattamente lo stesso [approvato al G7] di Hiroshima [nel 2023]. Giulia Pompili, il Foglio.

Fai sesso con me e ti regalo un cavallo. Elon Musk a una sua dipendente.
Parigi. Eric Ciotti, dopo l’endorsement pro Le Pen, viene espulso dai Républicains. Non se ne dà per inteso: «Sono e resto il presidente del partito». Sbarra la porta della sede nazionale, manda a casa gl’impiegati. Ma c’è un’altra chiave: la direzione nazionale, che poco prima lo ha cacciato dal partito con un meeting al pernod in un vicino bistrot, si riunisce senza di lui. Scene da Guerra dei Roses.ItaliaOggi 1.
«Ha perso l’onore, è un caso psichiatrico, insulta De Gaulle». Corriere.
Parigi. Marion Maréchal rompe con Zemmour e torna all’ovile da zia Marine. [Espulsa, anche lei, da Réconqueste]. Repubblica.
Roma. Alla Camera calci e pugni contro il Cinquestelle Donno che agita il tricolore sotto il naso del ministro Calderoli mentre la Camera discute il progetto d’autonomia differenziata. Colpito alla testa, Donno è portato via in sedia a rotelle. Scene da Fight Club. Italia Oggi 2.

Igor Iezzi [l’aggressore, un salviniano]: «Ho provato a colpirlo, ma non ci sono riuscito». Corriere della Sera.
Salvini mostra un cartello: «Merry X MAS». Ellekappa, Repubblica.
Montecitorio mejo del Madison Square Garden. Dagospia.
Tra mediazioni francesi e gazzarre italiane. Corriere della Sera.
Italie-France: même visage, même race. Dal web.
Il dispaccio trasmesso dall’Adnkronos la sera dei risultati elettorali del 2001 è intitolato «Berlusconi: ottantenne si rianima dopo aver saputo che ha vinto». Vi si racconta la storia di FM, anziano agricoltore di San Giovanni di Novellara, allora zona tra le più rosse d’Italia, colpito da infarto prima delle elezioni e datoper spacciato dai medici [le cui] «condizioni», continuava la nota, «sono ora migliorate al punto che i medici non solo hanno sciolto la prognosi, ma tra alcuni giorni lo dimetteranno». Fu sufficiente qualche telefonata per verificare che il prodigio era non soltanto una balla, ma «una oltraggiosa coglionata», come spiegò, con legittima animosità, uno dei parenti del preteso miracolato. Filippo Ceccarelli, Repubblica.
Date un luogo comune [o meglio ancora, una coglionata] a un fanatico. Ne farà un dogma. Roberto Gervaso