Corriere della Sera, 13 giugno 2024
Biografia di Éric Ciotti
Sono bastate poco più di 24 ore perché si consumasse la più grande umiliazione di una carriera politica cominciata a 16 anni, seguendo lo zio consigliere comunale gollista nell’entroterra di Nizza. Martedì alle 13 Eric Ciotti, 58enne presidente dei Républicains, origini trevigiane, tre figlie e vecchie ambizioni da sindaco di Nizza ormai accantonate, ha annunciato in tv l’accordo elettorale del suo partito con l’estrema destra. E ieri alle 16 il suo partito lo ha espulso tra gli insulti e le grida di «vergogna», mentre lui ripeteva «sono ancora il presidente!», con una convinzione tra l’eroico e il patetico.
In fondo, prima o poi doveva accadere, perché da anni Eric Ciotti era allineato su Marine Le Pen, anzi, ancora più a destra, su Eric Zemmour, l’uomo che avrebbe scelto «in caso di ballottaggio con Macron».
Il partito di De Gaulle e poi di Chirac e Sarkozy è sempre stato composto da anime diverse, una più sociale e una più conservatrice, e Ciotti è – o meglio era – l’interprete della seconda.
Prima di tutto sull’immigrazione, dando ragione all’Italia contro il governo francese durante la crisi della Ocean Viking nel 2022, e ancora prima con decine di prese di posizione durissime contro i migranti che attraversano il confine di Ventimiglia per raggiungere Mentone o Nizza, ovvero il suo dipartimento delle Alpes-Maritimes. E poi Ciotti è sempre stato quello dei valori tradizionali declamati con la stessa prosopopea di Zemmour, con la nostalgia di quella vecchia Francia dove veniva rispettata «l’autorità della legge, della famiglia e della scuola, dove ci si alzava in piedi quando la maestra entrava in classe». Figlio appunto di una maestra e di un agente immobiliare, diplomato a Sciences Po a Parigi, uomo dichiaratamente del Sud a partire dall’accento ma con mire di potere parigine, Ciotti ha esagerato credendo di avere il partito dietro di sé. Ingenuo e spregiudicato lui, un po’ ipocriti i baroni che adesso si stracciano le vesti e si mostrano scandalizzati dalla tentazione RN, pur essendo gli stessi che due anni fa hanno permesso a Ciotti di prendere la testa del partito, conoscendolo benissimo.