il Fatto Quotidiano, 13 giugno 2024
La strategia “del caos”
La strategia “del caos” era stata programmata per tempo da Emmanuel Macron e rivelata a Ursula von der Leyen già a maggio. La presidente della Commissione europea l’ha spiegata ai compagni di partito della tedesca Cdu come rivela il quotidiano Bild.
Il piano preannunciato è esattamente quello che sta andando in onda: cogliere tutti “di sorpresa”. Lo stupore generale dovrebbe impedire a Marine Le Pen di vincere oppure, alla peggio, far “cuocere a fuoco lento” il Rassemblement national al governo accompagnando tutto “con il caos sociale”. Tutto questo con il solo obiettivo di impedire a Marine Le Pen di vincere le Presidenziali nel 2027 e cambiare così, una volta per tutte, il volto della Francia.
La strategia, non certo degna del ruolo istituzionale di un presidente della Repubblica, sembra aver funzionato sia pure non completamente. A Macron è riuscito l’intento di spaccare la destra storica, i gollisti mentre il “caos sociale” sarà visibile già sabato prossimo con la prima grande manifestazione di piazza. A sinistra gli è riuscita, al momento, solo a metà. Il Partito socialista e la France Insoumis, infatti, non si sono divisi e il fronte presidenziale potrà contare solo su Raphael Glucksmann, leader di Place Publique che però ha guidato la lista socialista alle Europee portandola al 13,5%. Ma come spiegano alcuni osservatori francesi, questa divisione era già presente, “Macron ne ha solo approfittato”.
La partita di Francia sarà decisiva anche per delineare gli equilibri europei. Macron ne discuterà già da oggi, al vertice G7 in Italia, con Olaf Scholz, la stessa Von der Leyen (che però ha già visto ieri a Parigi) e soprattutto con Giorgia Meloni che avrà un ruolo determinante visto che rappresenta l’unico governo uscito vincitore dal voto. La sua principale oppositrice, Le Pen, gioca la stessa partita dall’altra parte del campo e ieri si è vista con Matteo Salvini, l’olandese Geert Wilders e molti altri leader delle destre europee (non Adf con cui però si sta trattando il rientro) per rilanciare la proposta “dell’Unità del centrodestra”, come dice la Lega, per tenere fuori dal “governo” europeo socialisti e verdi: “I cittadini europei si sono espressi con grande chiarezza. Solo Macron e Von der Leyen non se ne sono accorti”. La proposta, già avanzata da Wilders e l’altroieri da Viktor Orbán, sembra però fatta soprattutto per dare fastidio a Meloni e impedirle di essere un’interlocutrice di Popolari, Socialisti e Liberali negli equilibri futuri, visto che nel Parlamento europeo, e soprattutto nel Consiglio europeo composto dai governi nazionali, una maggioranza per una presidenza tutta di centrodestra non esiste.