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 2024  giugno 12 Mercoledì calendario

Servizio pubblico: anche d’estate si mangia la stessa minestra


Anche d’estate, durante lunghe calde ferie che il Servizio pubblico si concede, si mangia la stessa minestra (metafora, direbbe il poeta Neruda a Massimo Troisi). Cronaca nera, tanta cronaca nera, ormai il genere più diffuso in tv (true crime lo chiamano quelli che non conoscono più l’italiano); cazzeggio, tanto cazzeggio; autoreferenzialità, tanta autoreferenzialità (parlare di sé, ovvero l’autofiction di chi non ha nulla da dire).
Mi è capitato di seguire una puntata di «Estate in diretta» su Raiuno, condotta da Gianluca Semprini e Nunzia De Girolamo. Semprini era un bravo giornalista di Sky: arrivato a Saxa Rubra si è smarrito (o gli hanno fatto perdere la strada), peccato. Nunzia la tengo per dopo, bisogna pur finire in bellezza. Servizi sul delitto Tramontano, su una donna scomparsa, su una bambina scomparsa, su altri delitti, cose del genere. Lo schema è sempre lo stesso: servizio in loco genere Paola Cortellesi nelle vesti di Silvana, interviste a vicini di casa che si dicono sempre sconvolti o che s’improvvisano detective, intervento da studio di una psicologa che appena la senti scommetti sul momento in cui dirà «elaborazione del lutto», facce di circostanza dei conduttori.
Sui divani dello studio ho riconosciuto Jo Squillo (anche lei da incendiaria a pompiere), Marta Flavi (ve la ricordate?), Manuela Moreno, la sirena del sangiulianismo, Arianna David (c’entra con Miss Italia?), Beppe Convertini in promozione libresca e Gigi Marzullo (colpa mia se non capisco come uno che da sempre fa domande fesse possa avere successo). Collegata da Londra, Natalia Augias ci intrattiene sulla salute della principessa Kate. Con tali ospiti facile capire il tono della conversazione, nel corso della quale, però, Augias elogia la discrezione dei media inglesi sulla malattia.
Ma Nunzia, Nunzia nostra, che fa? Un bel mistero: i suoi programmi vanno sempre male ma lei è sempre in tv. Quando riceve un ospite dello spettacolo il suo volto s’illumina, esprime confidenza, come se da sempre fosse appartenuta a quel mondo e non alla politica. Si va specializzando nei flop, che in Italia è pur sempre una specializzazione che fa curriculum.