il Fatto Quotidiano, 11 giugno 2024
Palazzo Chigi da record: già varata la norma per disarmare i pm sull’inchiesta Giochi ’26
Quattro righe per liquidare per via normativa un’inchiesta della magistratura. Raramente il potere politico aveva osato tanto, e chissà se qualcuno avrà da ridire su questa invasione di campo. Ma tale era l’allarme a Milano-Cortina e a Palazzo Chigi per l’inchiesta che ha travolto i Giochi invernali 2026. Come svelato dal Fatto, il governo Meloni salva le Olimpiadi, e soprattutto i suoi amministratori: ribadisce per legge che la Fondazione è privata e non risponde al diritto pubblico, come ipotizzato dai pm, e di fatto l’indagine rischia di essere morta sul nascere.
Lo fa con un articolo infilato nel Decreto G7, approfittando del caos post Europee. Manca solo l’intestazione: “Indirizzato alla Procura di Milano”, ma è chiaro a chi sia rivolto il testo e quale sia lo scopo. A 20 giorni dalla notizia dell’inchiesta, mettere al riparo la Fondazione dalle contestazioni dei pm. Per il momento è indagato solo l’ex ad Vincenzo Novari, ma la paura è che l’inchiesta potesse allargarsi a macchia d’olio, su qualsiasi atto firmato da nuovi e vecchi amministratori, con la disinvoltura delle procedure private, mentre la Fondazione secondo i pm va equiparata al pubblico. In queste condizioni nessuno avrebbe firmato più nulla: rischiava di saltare l’evento. Allora ecco il colpo di spugna.
“Le attività della Fondazione non sono disciplinate da norme del diritto pubblico e la Fondazione non riveste la qualifica di organismo pubblico”. Ancora: “La Fondazione opera sul mercato in condizioni di concorrenza e secondo criteri imprenditoriali”. Bisogna capire se basterà a fermare l’inchiesta, ma se la Fondazione non è pubblica rischia di cadere l’abuso d’ufficio e la corruzione viene derubricata a un fatto fra privati. La norma sposa la linea difensiva elaborata per la Fondazione dell’avvocata ed ex Guardasigilli, Paola Severino, e allude a precedente giurisprudenza su Torino 2006. La Procura non la pensava allo stesso modo, ma che importa? Il governo Meloni ha deciso così. Gli affidamenti opachi, la parentopoli, tutto è perdonato.