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 2024  giugno 10 Lunedì calendario

Intervista a Massimo Cacciari

Ovunque vince la destra, dall’Austria alla Francia mangia il cuore della sinistra, o meglio, di quel che resta della sinistra. Eppure al Parlamento europeo il conto dei seggi è quello di sempre: comanderanno popolari e socialisti e noi subiremo il bis della Von der Leyen che come sa è la vera sciagura europea.
Professor Massimo Cacciari, grandi rovine sotto i nostri occhi però il Palazzo è uguale a sempre. Capisco bene?
Segnalo la débâcle culturale dei governi di coalizione, la riduzione della sinistra a puro elemento di dettaglio, a movimento che non trova soluzioni, non promuove più leadership, non pronuncia parole nuove. Vede Macron? Vede Scholz? Catastrofe.
Esiste – forte e progressiva – la virata a destra.
La destra bofonchia di sovranismo, riduce l’Europa a ostacolo per le nazioni ma poi quando va a Bruxelles, quando sale al governo rimette i panni della forza atlantista, bene educata, filoamericana. Fa quello che fanno gli altri perché sa che altrimenti verrebbe cacciata in quattro e quattr’otto dalle stanze del potere.
L’Italia – a giudicare dai primi sondaggi – si tiene stretta Giorgia Meloni.
E cosa avrebbe dovuto fare? Chiaro che se la tiene, chi ha altrimenti da proporre? Piuttosto c’è da rilevare che il Sud ha boicottato il voto, ha disertato le urne nel modo più solenne possibile. È un fatto rivoluzionario, capisce?
Sembra però che freghi a pochi.
Frega a pochi perché il Sud conta poco. Invece sarebbe l’ora di un intervento del presidente della Repubblica, dovrebbe prendere posizione e affrontare la crisi più acuta della democrazia. L’Italia è divisa in due, e una parte non riconosce l’altra, anzi: non si riconosce più.
Il Sud non sembra abbia riconosciuto i 5Stelle come proprio tutor.
Ma lasciamo stare i Cinquestelle, capisce che qui stiamo sul punto del collasso civile?
È decisamente apocalittico.
E invece lei? Crede che le destre hanno vinto perché?
Il loro vento soffia ancora forte e la socialdemocrazia è nella crisi finale della propria esistenza. Però al Parlamento i seggi sembrano assegnare la maggioranza a quelli che adesso noi consideriamo perdenti. Buffo no?
Buffo tanto. Vuol dire, caro amico che queste elezioni sono foglia morta, luce calante, pura suggestione. Non è cambiato nulla.
Macron ha sciolto l’Assemblea nazionale e porta la Francia a rivotare tra meno di un mese.
Il Pd ha ripreso fiato, un po’ di vigore. La Schlein si è data da fare.
Salvini zoppica.
E chi metterebbe lei? Zaia? Ma dai! Non ha la stoffa da leader. Togli Salvini e chi metti?
E lei chi metterebbe?
E che ne so!
Ha votato o ha disertato?
Caspita se ho votato!
Per chi?
E lo dico a lei? Ma lasci stare.