la Repubblica, 10 giugno 2024
L’Afd supera Scholz. Vince la Cdu ma l’ultradestra è seconda
BERLINO – È un terremoto. Le elezioni europee certificano la scarsissima popolarità del governo Scholz. Mostrano una Cdu/Csu che può ambire a esprimere il prossimo cancelliere. E registrano, soprattutto, un’avanzata inquietante dell’ultradestra Afd. Che diventa con il 16% il secondo partito e incassa il suo miglior risultato di sempre, al livello federale. E nei land dell’Est e tra i giovani che sono andati a votare per la prima volta a partire dai sedici anni, l’Afd è addirittura il primo partito. Tra i 16-24enni l’ultradestra è prima con il 17% dei voti.
Berlino manderà 96 parlamentari a Strasburgo e i suoi partiti principali – Cdu/Csu e Spd – saranno determinanti per l’impresa di Ursula von der Leyen, laspitzenkandidatin dei Popolari europei che corre per un secondo mandato. Ieri il leader della Cdu, Friedrich Merz, ha già chiesto al cancelliere Scholz di sostenere la tedesca.
La Spd incassa con il 14% il peggior risultato della sua storia, quasi due punti in meno rispetto al 2019. Una debacle per Scholz, il cui volto era su tutti i manifesti elettorali e che ieri si è ben guardato da farsi vedere e ha delegato i commenti con la cenere in capo al resto del partito. Ma il risultato riflette anche la diffusa irritazione tra gli elettori per la litigiosità del governo semaforo. I Verdi sono letteralmente crollati di otto punti e mezzo rispetto alle ultime europee, al 12%. I Liberali sono calati di qualche decimale al 5% – al limite della soglia di sbarramento che non vale per le elezioni europee ma che li farà tremare nell’autunno del 2025, in vista delle politiche. I partiti del governo semaforo escono dalle urne devastati. Insieme raggiungono il 31% dei voti.
A caldo, il segretario generale della Spd, Kevin Kuehnert, non si è nascosto dietro a un dito: «è una sconfitta politica, di tutti nella Spd. Sarebbe eccessivo attribuire tutta la responsabilità a uno solo», ossiaal cancelliere. Kuehnert respinge ogni ipotesi di elezioni anticipate, ma si aspetta «un percorso accidentato» nelle prossime settimane. E l’ex capo dei Giovani della Spd ha voluto mandare un messaggio molto chiaro alla Cdu/Csu e ai Popolari: «Sia chiaro che non sosterremo von der Leyen se si farà sostenere da forze di estrema destra». Un chiaro messaggio alla spitzenkandidatin. E a Giorgia Meloni. Ribadito in serata anche dalla spitzenkandidatin della Spd, Katarina Barley.
L’ultradestra Afd diventa il secondo partito più votato dai tedeschi: rispetto al 2019 balza di oltre cinque punti e supera il 16%. Certo, rispetto ai mesi invernali, quando era balzato al 22-24% nei sondaggi, è sceso. Grazie alle grandi manifestazioni di protesta suscitate dallo scoop di Correctiv che aveva scoperto incontri segreti tra esponenti dell’Afd e neonazisti. Ma anche per gli scandali che hanno travolto lospitzenkandidat, Maximilian Krah, che dopo un’intervista aRepubblica è stato costretto a lasciare gli Identitari insieme a tutto il gruppo Afd. Il leader del partito Tino Chrupalla, ha reagito ai risultati ringraziando gli elettori per la fiducia «nonostante le randellate sulle gambe e i media ostili».
Primi, con il 30% dei voti, sono i conservatori della Cdu/Csu. Che chiedono, attraverso il segretario generale Carsten Linnemann, che Scholz vada in Parlamento a chiedere il voto di fiducia. E il leader, Friedrich Merz, ha commentato raggiante che la Cdu/Csu, «insieme a Ursula von der Leyen, ha vinto le elezioni in Germania e in Europa».
Un’ultima considerazione va fatta sul buon risultato dei rossobruni del partito di Sahra Wagenknecht, che alla prima prova elettorale raggiunge il 6% dei voti. E cannibalizza l’Afd, con i suoi contenuti filorussi, anti-migranti e con il suo odio contro i Verdi. Ma ruba anche voti all’ex partito, la Linke, che dopo anni di crisi precipita sotto il 3%.
L’affluenza, infine, ha sfiorato il 65%: è la più alta registrata nella Germania unificata.