Corriere della Sera, 9 giugno 2024
Sergio, ad Rai: Bortone era da licenziare. Scurati: falsità
«Serena Bortone doveva essere licenziata per quello che ha fatto e invece non è stata licenziata, non è stata punita. L’11 di questo mese rappresenterà le sue tesi e valuteremo. Ma certamente a nessun dipendente di nessuna azienda sarebbe consentito dire cose contro l’azienda per la quale lavora». Aggiungendo che Antonio Scurati aveva scelto di non andare in onda «perché non veniva pagato». Così l’amministratore delegato della Rai, Roberto Sergio, intervistato alla Festa del Foglio, sulle polemiche nate dopo il caso di Antonio Scurati, con il suo monologo sul 25 aprile che doveva essere trasmesso dal programma Chesarà, condotto proprio da Bortone. Replica lo scrittore: «Smentisco categoricamente l’affermazione dell’ad della Rai secondo la quale io non avrei partecipato al programma perché “non venivo pagato”. È semplicemente falsa». Le affermazioni di Sergio hanno fatto insorgere l’opposizione con il senatore Pd Francesco Verducci che parla di «frasi semplicemente vergognose» mentre il sindacato interno Usigrai le definisce «inaccettabili». Sulla candidatura di Lucia Annunziata alle Europee, l’ad della Rai ha detto che la giornalista aveva già deciso di entrare in politica quando scelse di lasciare l’azienda. Sergio ha poi confermato che sarà il prossimo direttore generale della Rai al fianco del nuovo Giampaolo Rossi. «Non c’è nessun problema» ha commentato. Circa i talent, ha dichiarato di voler fare pressing su Fiorello perché torni a lavorare in Rai al più presto. Mentre su Carlo Conti ha detto che «è sempre stato un mio candidato e farà un ottimo Sanremo». Per l’ad infine Telemeloni non esiste: le opposizioni hanno ottenuto il giusto spazio. «Teleopposizioni la chiamerei, piuttosto». Sergio è tornato anche sul tema degli ascolti: «Siamo i leader. Sulla prima serata diamo 7 punti a Mediaset da gennaio di questo anno e 5 punti considerando l’intera giornata». E alla domanda se “Discovery” cambierà gli equilibri del mercato televisivo: «Non credo ci sia il duopolio. C’è una grande offerta lineare, la Rai è leader di questa offerta, siamo un servizio pubblico, Mediaset è un gruppo commerciale. Non vedo il livello di concorrenza».