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 2024  giugno 09 Domenica calendario

Mateotti, cento anni dopo. Tra saggi e romanzi per capire


Saggi, romanzi storici, discorsi, fumetti. Nell’anniversario del delitto Matteotti sono molte le novità e le riproposte che indagano la biografia, l’azione politica e la tragica morte del politico socialista.
Dopo aver dedicato tre anni fa a Matteotti il romanzo Solo, il politico socialista Riccardo Nencini sceglie nuovamente la strada della narrativa. Sia pure, come precisa nell’avvertenza finale, per raccontare fatti realmente accaduti, attingendo per i dialoghi a documenti ufficiali, diari e corrispondenze. Storico di formazione, Nencini ha attinto anche a carte inedite, in particolare del ministero degli Esteri e del Labour Party. Al centro della narrazione c’è lo sguardo femminile, il rapporto con la moglie Velia, inserito nella serie di coppie trasportate dalla bufera del Novecento: Antonio Gramsci e Giulia Schucht, Filippo Turati e Anna Kuliscioff, Benito Mussolini e Margherita Sarfatti. Un rapporto dal quale Giacomo trae linfa per il suo impegno intransigente: «Non ti è più concessa alcuna viltà, dovesse costarti la vita», gli scrive lei.
Sceglie la via del romanzo anche il divulgatore di storia Andrea Frediani per Tempesta su Mussolini (Rai libri, pagine 400, euro 19,00). Ha invece il piglio dell’inchiesta giornalistica Io vi accuso. Giacomo Matteotti e noi (Utet, pagine 240, euro 21,00), scritto da Concetto Vecchio, quirinalista del quotidiano “La Repubblica”. Da buon cronista, Vecchio non solo compulsa carte e libri, ma consuma le suole delle scarpe, girando l’Italia: dalla casa di Fratta Polesine, alla tomba in cui Matteotti è sepolto, dal palazzo del quartiere Flaminio di Roma dal quale uscì il giorno dell’omicidio, alle aule parlamentari nelle quali lo scorso anno ha avuto corso il dibattito sul ddl della senatrice a vita Liliana Segre che ha istituito le celebrazioni per il centenario, fino al toccante incontro con la nipote Laura Matteotti nella Roma di oggi. Tra gli intervistati anche l’attore Franco Nero che impersonò Giacomo nel film del 1973 Il delitto Matteotti di Florestano Vancini, che aveva avuto sui giornali ottime recensioni. «L’antifasci-smo di cui la pellicola è manifesto veniva ribadito con ripetuto orgoglio nei pezzi. L’antifascismo cinquant’anni fa era una cosa viva, dato per scontato come essenza della nazione», annota Vecchio. Anche un altro quirinalista, Marzio Breda del “Corriere della sera”, si è cimentato nell’impresa, realizzando con Stefano Caretti, curatore degli scritti del polesano, Il nemico di Mussolini (Solferino, pagine 290, euro 18,00). I due confutano le ipotesi revisioniste sulla responsabilità del duce nel delitto e, sulla scorta di documenti inediti, ricostruiscono la parabola esistenziale del segretario del Psu, spiegando come sia divenuto un martire della libertà e il primo simbolo dell’antifascismo. Una rilettura non rituale della vicenda politica del polesano viene offerta dallo storico Enzo Fimiani in Un’idea di Matteotti. Un secolo dopo (Marietti 1820, pagine 272, euro 17,00). L’intento è “decostruirne” il mito e “normalizzare” la sua uccisione, non per diminuirne la portata, ma per toglierle la patina di evento eccezionale. Infine, indagare il ruolo di “cattiva coscienza” delle contraddizioni di tutte le famiglie politiche novecentesche esercitato dall’icona Matteotti.
Il centenario è anche occasione per ripropone testimonianze dalla “viva voce” del politico socialista. Einaudi ripubblica un suo discorso del 31 gennaio del 1921, Contro ogni forma di violenza (a cura di Davide Grippa, pagine 120, euro 10,00), nel quale per primo denunciava sulla ribalta nazionale il clima di violenza instaurato dal fascismo. Una scelta di suoi scritti, discorsi e lettere – con un saggio sui giorni del delitto scritto in presa diretta da Andrea Caffi – sono posti in appendice a L’antifascista. Giacomo Matteotti l’uomo del coraggio cent’anni dopo (19242024) dello storico Massimo L. Salvadori. L’ultimo discorso, quello del 30 maggio 1924, è pubblicato in varie altre edizioni. Da Il Pellegrino in Morte annunciata di un antifascista (pagine 256, euro 17,00, introduzione di Pier Luigi Vercesi) che contiene anche il discorso di Mussolini, lettere tra Turati e la Kuliscioff durante la scomparsa del compagno di partito e un testo di Piero Gobetti. E da Interlinea, con il titolo Il consenso e la forza (pagine 84, euro 12,00) con prefazione della filosofa Francesca Rigotti che mette in luce come «con parole tanto appassionate quanto esplicite Matteotti condannava i sistemi illegittimi e brutali impiegati per impedire la libera manifestazione della volontà popolare».
Il delitto come «momento decisivo della storia d’Italia» è, poi, al centro della ricostruzione di Fabio Fiore in L’affaire Matteotti (Laterza, pagine 152, euro 18,00) che ne ripercorre la storia come «un garbuglio o uno “gnommero”, per dirla con Gadda, in cui non è agevole districarsi». Antonio Funiciello per il titolo della sua ricostruzione della vita («e non della morte», rimarca il sottotitolo) di Matteotti sceglie il soprannome con cui l’uomo politico era chiamato: Tempesta (Rizzoli, pagine 220, euro 17,50). Funiciello, esperto di comunicazione, saggista e già capo di gabinetto del presidente del Consiglio Mario Draghi, parla di «antifascismo legalitario». E conclude: «Sarebbe impossibile pensare la nostra Repubblica senza il giubbotto di salvataggio dell’antifascismo e Matteotti è forse il primo a trasformare quel giubbotto in una seconda pelle».
Matteotti non fu solo un araldo della democrazia, un intrepido avversario del fascismo e un formidabile oratore, ma anche un parlamentare estremamente preparato. Ad esempio, da uomo di legge, sulla normativa tributaria. «È il primo politico socialista dotato di una profonda competenza giuridico-economica. Anzi, la sensazione è che costituisca una nuova figura di politico, che mette al centro della sua azione una solida competenza tecnica. Tuttavia, la riforma tributaria che Matteotti ha in mente è intensamente po-litica, anzi è un manifesto politico, con il quale egli intende fronteggiare le grandi disuguaglianze della società del suo tempo», sottolinea Francesco Tundo, ordinario di Diritto tributario all’Università di Bologna in La riforma tributaria. Il metodo Matteotti (Bononia University Press, pagine 134, euro 14,00).
Torna, infine, in una uova edizione anche la graphic novel Il delitto Matteotti di Francesco Barilli e Manuel De Carli (Becco giallo, pagine 144, euro 18,00).