il Fatto Quotidiano, 9 giugno 2024
Diffamò Esposito: “Libero” dovrà pagare 30mila euro
Èfinita con una condanna la causa civile per diffamazione intentata dal giudice Antonio Esposito contro l’editore e il direttore (Pietro Senaldi) di Libero. Dovranno pagare 30 mila euro più le spese per 12 articoli ritenuti diffamatori, firmati da Vittorio Feltri, Pietro Senaldi, Fabrizio Cicchitto, Cristiana Lodi, Azzurra Barbuto, Fausto Carioti e Renato Farina. Una campagna di stampa condotta insieme ad altri giornali e tv del fronte berlusconiano, dopo il falso scoop delle parole del giudice Amedeo Franco (deceduto) sulla sentenza che nel 2013 aveva condannato Silvio Berlusconi per frode fiscale, decisa in Cassazione dal collegio presieduto da Esposito. Nel 2020, il programma Quarta Repubblica di Nicola Porro aveva mandato in onda la voce registrata (a sua insaputa) del giudice Franco, che aveva condiviso e firmato pagina per pagina la sentenza, ma era poi andato a casa del suo condannato a dire che la decisione era ingiusta. Ora la sentenza della giudice Roberta Nocella smonta le accuse di parzialità rivolte ad Esposito e al suo collega Claudio D’Isa.