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 2024  giugno 08 Sabato calendario

Periscopio

Possibile che non si riesca a modificare il proprio destino, nemmeno conoscendolo in anticipo? Paolino Paperino, o Donald Duck, che il 9 giugno compie 90nni.
È bene soffermarsi su alcune verità fondamentali. Non è possibile venire a capo del terrore, cioè della forza opposta al diritto e separata dalla morale, col solo mezzo della forza. Per evitare che la forza del diritto si trasformi essa stessa in iniquità, è necessario sottometterla a criteri rigorosi e riconoscibili come tali da parte di tutti. Ma certamente la difesa del diritto può e deve, in alcune circostanze, fare ricorso a una forza commisurata. Un pacifismo assoluto, che neghi al diritto l’uso di qualunque mezzo coercitivo, si risolverebbe in una capitolazione davanti all’iniquità, ne sanzionerebbe la presa del potere e abbandonerebbe il mondo al diktat della violenza. Joseph Ratzinger, Papa Benedetto XVI, parlando del D-Day il 4 giugno del 2004 in Normandia.
Kiev, la nostra Normandia. Le celebrazioni per l’inizio della liberazione dal nazismo. Biden: «Oggi come allora non arrendiamoci ai dittatori». Ovazione per Zelensky a Omaha Beach: Macron pronto a fornire i Mirage e a formare 4.500 soldati ucraini. Repubblica.
Il D-Day è anti-Putin. il Fattosky quotidiano.
Non è difficile immaginare come sarebbe stato un D-Day coi social, con le parole d’ordine e il lessico d’oggi. (…) Ecco l’operazione «Overlord» come allargamento della Nato. Una provocazione americana in un’Europa che nel «Vallo Atlantico» del Terzo Reich stava comunque trovando un suo equilibrio. Subito grandi manifestazioni pacifiste. Inni ai martiri resistenti delle SS. Serve una trattativa! Non si può battere Hitler! Scatenati gli antifa su X. Gli alleati bombardano scuole, licei, ospedali. Lo dice la Wehrmacht. Lo conferma il ministro Goebbels con un video su TikTok. Sarebbe questa la famosa «democrazia occidentale»? Flash mob, staffette, catene umane da Aosta a Lampedusa, hashtag #nosbarco. Odifreddi, Ruotolo, Ginevra Bompiani, Montanari contro l’invio di armi in Normandia. «Eisenhower è un criminale di guerra» dice Orsini. «Autorizzeremo solo armi non offensive» spiega Conte in Parlamento. Plauso dei sindacati: venerdì sciopero generale contro lo sbarco. Qui c’è anche un’intera costa deturpata dal capitalismo predatorio e belligerante. Una marea di plastica e petrolio finita nell’oceano. Un trauma per le balene, i delfini, le celebri conchiglie «Saint Jacques» di Port-en-Bessin. Tonnellate di CO2. Sostanze tossiche. È il giorno più lungo per il clima. Vogliamo dirlo? Genocidio ambientale. Andrea Minuz, il Foglio.
Gli ebrei sono in pericolo [e] garantire la vita ebraica è una questione di responsabilità dei governi europei. Non basta che dicano quanto gli piacciono gli ebrei, devono proteggere la vita ebraica nel continente. (…) Perché i leader non proteggono i valori europei, ma rilasciano dichiarazioni che assecondano coloro che ci odiano? È molto triste, è un disastro, i leader devono battersi per i valori, anziché cercare i voti di chi ci odia e premiare i terroristi. Menachem Margolin, rabbino e presidente della European Jewish Association (dal Foglio).
È merito di Giorgia Meloni aver rinnovato la politica estera. Ma lei guida un raggruppamento in Europa in cui le tentazioni filo-Putin sono all’ordine del giorno. (…) Non sarà semplice per la presidente del Consiglio scrollarsi di dosso tutti i falsi amici e tenere la posizione atlantica, specie se la crisi dovesse peggiorare ancora. (…) Quanto alla sinistra, non ha da rallegrarsi troppo. Essendo all’opposizione, Elly Schlein e Giuseppe Conte hanno minori responsabilità. Ma cosa accadrebbe in caso di ritorno al governo? I 5S sono i più determinati nel lasciare l’Ucraina al suo destino. E il Pd ha nelle sue liste una serie di «pacifisti» filorussi come non era mai accaduto in passato. Stefano Folli, Repubblica.
Dall’inchiesta sull’omicidio di Fabrizio Piscitelli, detto Diabolik – capo ultrà della Lazio, estremista di destra e trafficante di droga ucciso a Roma il 7 agosto 2019 – emerge una chat imbarazzante per il governo, in particolare per il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida. È quella nella quale il suo attuale portavoce Paolo Signorelli scambia messaggi su WhatsApp con l’amico Diabolik, tra commenti antisemiti, elogi ai terroristi dell’eversione nera e felicitazioni per l’assoluzione di un altro esponente del grande crimine romano. (…) «Mortacci loro e degli ebrei», scrive Signorelli in risposta a Piscitelli, che aveva postato un articolo sui soldati tedeschi morti nei campi di prigionia alleati durante la Seconda guerra mondiale. Giuseppe Scarpa, Repubblica.
Giuseppe Conte ha già una lista di tutti i possibili partner [per il suo nuovo gruppo europeo]. Nell’elenco c’è la tedesca Sahra Wagenknecht, scissionista della Linke, fondatrice di Vernunft und Gerechtigkeit, ragione e giustizia. Il filo che la lega al M5s è la critica al sostegno militare a Kiev e alle sanzioni contro la Russia. Wagenknecht chiede [inoltre] che vengano eliminati i sussidi per gli immigrati in Germania, posizione molto simile a quella di Giorgia Meloni. (…) Nella lista dei partner di Conte c’è anche il premier slovacco Robert Fico, leader del partito Smer, sospeso dal Partito socialista europeo perché contrario agli aiuti a Kiev [e a sua volta] convinto antimmigrati. Secondo indiscrezioni, potrebbe entrare nel nuovo gruppo con i pentastellati anche la delegazione del Partito Comunista di Boemia e Moravia. Poi c’è Zoe Konstantopoulou dalla Grecia, ex parlamentare di Syriza, ex speaker del Parlamento greco nel 2015 [e] alleata del movimento «Non pagare» («il debito greco è illegale e non dev’essere pagato»). Angela Mauro, HuffPost.
A ogni comizio della Lega, quando sale lo stivalone, parte la canzone Generale di De Gregori e lui, Vannacci, risponde: «Presente». Carmelo Caruso, il Foglio.
[Vannacci:] la grammatica incerta («I romani hanno sopravvissuto anche ai lanzichenecchi») si mischia con le citazioni latine piazzate un po’ a casaccio («Alea iacta est») e l’ormai abusato riferimento alla X Mas («Nelle urne mettete la decima sul mio nome») è preceduto da una dedica mistificata ai caduti del Carso: «I centomila nonni di Redipuglia gridano presente, presente, presente...». E naturalmente la Russia amica: «Putin non è peggio di Stalin». Emanuele Lauria, Repubblica.
La mediocrità rassicura. Roberto Gervaso.