ItaliaOggi, 8 giugno 2024
Tokyo, tecnologia scova il Parkinson in anticipo
In Giappone un gruppo di ricercatori del National Institutes for Quantum Science and Technology (QST) ha sviluppato una tecnologia che permette di diagnosticare in anticipo il morbo di Parkinson e la demenza nelle persone affette da queste due patologie neurodegenerative ancora senza cure prima che i sintomi si manifestino, il che può avvenire anche molti anni dopo. Era attesa da tempo ha spiegato a The Japan Times il direttore del programma governativo «Moonshot», Ryosuke Takahashi, che partecipa allo sviluppo di biomarcatori non invasivi per la demenza. Il programma ha supportato il lavoro del team QST che potrebbe portare a nuove speranze terapeutiche mirate per il Parkinson.
In Giappone a circa 1-1,8 persone su mille viene diagnosticato il Parkinson e la probabilità che il morbo emerga sale a 1 su 100 tra gli over 65 anni, si legge nello studio. Secondo le stime, nell’Arcipelago sono un milione in totale i pazienti affetti da Parkinson e demenza e il numero è destinato ad aumentare in conseguenza del costante incremento della popolazione anziana. Lo studio è uscito su Neuron, rivista bisettimanale di neuroscienze, pubblicata da Cell Press ed edita da Elsevier, che si occupa di valutazione critica di pubblicazioni scientifiche (peer-reviewed). In sintesi, gli scienziati giapponesi hanno sviluppato un nuovo agente di imaging, chiamato C05-05, che si lega bene alla proteina alfa-sinucleina che si accumula nel cervello delle persone affette da Parkinson e demenza a corpi di Lewy, permettendo attraverso la Pet, di visualizzarne la concentrazione anomala e i grumi che sono la prova della malattia.