La Stampa, 8 giugno 2024
Il nuovo Leclerc
Giurano di non averlo mai visto tanto felice, tanto in pace con se stesso, nemmeno tanto disinvolto con gli sponsor, lui che è sempre stato a suo agio nel proprio personaggio e ha reso anche il suo cagnolino, Leo, un fenomeno social. Più leggero. «Il trionfo di Montecarlo ha tolto un gran peso a Charles», giurava Frederic Vasseur non appena riemerso dal mare del Principato. Aveva ragione il boss della Ferrari, che conosce il suo pupillo come pochi altri nel paddock: nel 2018 accolse Leclerc in Formula 1, fu il suo primo capo all’Alfa Romeo. Adesso, dopo un anno e mezzo di gestione, non solo il team principal ha riportato la Rossa in alto, in una dimensione più coerente con blasone e ambizioni («Ora ci siamo, possiamo vincere ovunque», dice il monegasco) ma ha ha consentito al talento su cui Maranello ha investito per il presente e per il futuro di completare la maturazione, arrivata anch’essa al punto di svolta.La velocità c’è sempre stata, lo dimostrano le 24 pole in Ferrari, dietro al solo Schumacher (58). A far discutere di Leclerc semmai è stato il resto: una volta tradito dalla voglia di strafare (Imola 2022 per esempio), un’altra dalla rivalità interna – i duelli con Sebastian Vettel da Singapore 2019 in poi e quelli con Carlos Sainz -, più spesso penalizzato da monoposto non all’altezza. Fatto sta che mancava sempre un centesimo per fare un euro: non a caso, Charles è già il 5° di tutti i tempi per pole non trasformate in vittorie (19), alla ragguardevole percentuale del 79% (come Nelson Piquet). Quasi due anni dopo l’ultima gioia in Austria, era come un tappo di champagne pronto a saltare: mancava solo un trionfo così, «abbiamo fatto una gran festa ma il martedì ero già al 100%», per certificare il suo miglior avvio di stagione in F1. Cinque podi, mai più indietro del 4° posto, mai tanto vicino (31 punti) al leader della classifica.Quello del 2024 è un nuovo Leclerc, non solo per la relazione che dura da un anno con la star di Tik Tok Alexandra Saint Mleux o per il cambio di ingegnere di pista, con Bryan Bozzi da due Gp al posto di Xavi Marcos. Charles è pronto ad accogliere Lewis Hamilton, prossimo coinquilino, senza nulla da temere e a lottare – da subito? – per il Mondiale. «La chiave è la stabilità», dice sempre Vasseur. Il pilota apprezza: «Abbiamo avuto un ottimo approccio negli ultimi mesi – ha spiegato -, per questo siamo la squadra che è migliorata di più». Ora che la SF-24 è più guidabile e gli «trasmette fiducia», Charles ha rimesso a posto le qualifiche – stasera alle 22 cerca la conferma a Montreal – e si è evoluto in animale da gara, non più cicala ma formica attenta anche alle briciole. Non a caso, dopo aver lavorato molto su questo aspetto, in Canada ha ripetuto di «non aver lasciato molti punti per strada». Come in Bahrein, quando ha gestito un problema ai freni. O in Cina, dove ha resistito alla tentazione di mandare a quel paese Sainz (e viceversa) nonostante un paio di dispetti. Ha tenuto a freno l’istinto anche quando (Australia) gli è stato chiesto di non attaccare il compagno. La radio è rimasta spenta. Accese, invece, le ambizioni: «Questa pista non si adatta alla Red Bull, è un’altra chance da sfruttare». E ora Charles sa come si fa. —