Corriere della Sera, 6 giugno 2024
Calcio mercato, la cultura dello sport
«Calciomercato», una pagina della cultura dedicata allo sport
Ogni anno, l’estate televisiva viene annunciata ufficialmente da due programmi: uno ha lo sguardo rivolto al passato, e sto parlando di «Techetecheté» (Rai1), e l’altro guarda al futuro, ed è «Calciomercato – L’originale» (Sky Sport).
Abbiamo tutti le nostre macchine del tempo: quelle che ci riportano indietro si chiamano ricordi e quelle che ci spingono avanti si chiamano sogni. Sento già le obiezioni: ma «Calciomercato» parla della campagna acquisti dei giocatori, parla di calcio, non tutti sono interessati. No, questo è l’errore: «Calciomercato» parla di sogni e la materia dei sogni non ha confini. Non importa cosa si sogna, importa sognare.
Il programma è diventato itinerante, la compagnia del Teatro stabile del Calciomercato – Alessandro Bonan, Gianluca Di Marzio e Fayna – è in tournée e ogni sera, a cominciare da Fano, si recita a soggetto: un po’ con gli esperti e un po’ con personaggi locali chiamati a dar conto ai loro concittadini di alcuni problemi di cui «Tutta la città (ne) parla».
Credo di non essere il solo a regredire di fronte a questo tipo di trasmissioni, sia nella gioia che nel dolore. Viene attribuita a Eugenio Montale questa frase, non so se sia vera ma è bella: «Dallo stadio calcistico il tifoso retrocede ad altro stadio: a quello della sua stessa infanzia».
Sì, chi ama il calcio torna bambino: Di Marzio distribuisce le figurine che vanno a comporre il migliore degli album possibili, fin che dura la speranza. A proposito di dolori, sentire accostare il nome di Alessandro Buongiorno al Napoli mi fa star male: nulla contro i napoletani ma se dobbiamo vendere il capitano spero vada all’estero.
Ormai «Calciomercato», a differenza delle numerose imitazioni, è diventato una sorta di pagina della cultura dedicata allo sport.
Bonan non dimentica che il calcio non è solo agonismo, scontro, simulazione della battaglia; è anche cerimonia, ritualità, sentimento e molti degli invitati sono chiamati proprio per spiegare il mistero dei misteri: la sola cosa che non sembra negoziabile è la squadra di calcio per cui si tifa.