il Fatto Quotidiano, 6 giugno 2024
Il libro di Diodato terremota FdI: l’accusa a La Russa di molestie. Ma la presunta vittima: “È falso”
L’ex esponente storico espulso da FdI dedica un intero capitolo del suo libro di memorie al veleno al presidente del Senato, Ignazio La Russa, raccontando la sua ricostruzione di un episodio del 2004. La versione di Diodato – smentita al Fatto dai protagonisti principali che annunciano querela – è contenuta nel capitolo “Ignazio ‘Noodles’ La Russa”: la citazione è, per le parole dello stesso Diodato in conferenza stampa ieri, della celebre scena del film di Sergio Leone C’era una volta in America. L’episodio ricostruito nel libro viene riproposto a vent’anni dalla presunta vicenda e a quattro giorni dalle elezioni. Nel 2004 Diodato, secondo la ricostruzione smentita categoricamente da La Russa, si trovava a Roma insieme a Antonino Di Martino, già candidato alle regionali, Luigi Muro e alcuni collaboratori. È allora che La Russa avrebbe chiesto a una delle collaboratrici dello staff di Muro di accompagnarlo a una manifestazione in Abruzzo. La Russa “con fare sbrigativo che non ammette rifiuti e con il suo sorriso tipico” l’avrebbe presa “per trascinarla in auto”. Secondo quanto scrive Diodato, “la ragazza accenna a qualche resistenza e con gli occhi ci cerca per essere aiutata a sottrarsi”. E prosegue: “La Russa inizia a molestarla, con l’intenzione di avere un rapporto con lei e di ‘gettare le basi’ per un successivo momento”. E la donna “inizia a tempestare di messaggi Tonino”. “Verrò a sapere – prosegue il racconto – che è rientrata da sola, accompagnata, con la Thema” di partito. Il Fatto ha contattato la presunta vittima, che al telefono, alla presenza del consorte, ha risposto: “Non so di cosa stia parlando, questo episodio non mi sovviene. Non ho subito niente, sono pronta alle vie legali”. E la donna non conferma nemmeno il viaggio: “Ma lei si ricorda quello che le è successo nel 2004?”. Non risulta peraltro alcuna denuncia relativa a questa vicenda. E anche l’autista, dipendente storico di An, Claudio Carano, smentisce: “Non è mai successo niente, mai vista una cosa del genere”. E cosa dice Muro? “La Russa chiese alla donna ‘mi vuoi accompagnare?’, sono certo che lei sia andata con lui e che se ne discusse con Diodato. Ma non ricordo che si parlò di molestie”.
Il libro riporta poi un altro presunto episodio collegato: è il 2023. Diodato parla di un incontro con Italo Bocchino organizzato via whatsapp. “Gli parlo della mia intenzione di scrivere il libro – riporta Diodato – e della vicenda di La Russa. Con grossa sorpresa, Bocchino mi blocca. ‘Perché Ignazio è mio fratello ed è il caso di parlarne con lui’”. Bocchino, interpellato dal Fatto, smentisce: “È privo di fondamento qualunque mio intervento sull’asserita vicenda di molestie di oltre venti anni fa. (…) È vero che Diodato mi ha contattato dieci mesi fa dicendomi che la ragazza era pronta a denunciare La Russa, ma che lui avrebbe evitato in cambio di un suo rientro in pompa magna in FdI e di qualche incarico. Da ambasciatore riferii a La Russa, che confermandomi che si trattava di un fatto inesistente mi invitò a capire che cosa ci fosse dietro questa vicenda strampalata che appariva con evidenza un atto di follia disperata di una persona espulsa dal partito. Ebbi la netta sensazione che Diodato aveva inventato tutto per trarne un beneficio politico personale e decisi di non avere più a che fare con lui”. Ma Diodato aggiunge ancora nel libro che Bocchino avrebbe organizzato un appuntamento con La Russa al Senato. E il presidente, riferisce Diodato al Fatto, avrebbe detto di non ricordare l’episodio. La Russa oggi, sentito dal Fatto, smentisce categoricamente e annuncia una denuncia a Diodato per tentata estorsione. “Riferisce un fatto completamente falso e privo di ogni riscontro e di ogni verosimiglianza, questa cosa mi fa andare in bestia, mai ho dovuto difendermi in questo campo. Lo denuncio non per diffamazione ma per tentata estorsione, perché riferisce in maniera completamente distorta il nostro incontro. Era venuto a dirmi che voleva aiutarmi contro questa ragazza, gli risposi che non ne avevo bisogno perché se lei affermerà queste cose false se ne assumerà le responsabilità e vedremo. (…) Diodato mi aveva detto che sperava di rientrare nel partito. Lo posso denunciare solo adesso perché è lui che diffonde questa notizia dopo avermi detto che mi incontrava per non farla uscire. La tentata estorsione è chiara: fatta davanti a Bocchino, ma anche davanti a un’altra persona che la confermerà (…)”.