La Stampa, 5 giugno 2024
Le cose dell’Ue
L’Europa ha fatto anche cose buone? Se la prima risposta che vi viene in mente è “no”, allora questo articolo è per voi. In questi giorni di campagna elettorale selvaggia è facile provare indifferenza, scetticismo o addirittura risentimento nei confronti dell’Unione europea; ma la sua storia – lunga almeno 75 anni – e i suoi meriti sono più di quanti immaginiamo. Scopriamoli, o più semplicemente: ricordiamoceli.
1. Movimento Se cent’anni fa qualcuno avesse detto a un tedesco, un francese o un italiano che prima o poi in Europa non ci sarebbero stati più confini, avrebbero riso tutti e tre. Sembrava impossibile, eppure oggi l’area Schengen ha reso possibile la circolazione libera di merci e persone nel blocco Ue. Gli Stati Ue, con l’aggiunta di alcuni Paesi extra-Ue, hanno abolito le frontiere interne. Nel 1995 i primi membri, nel 2023 l’ultima arrivata: la Croazia. Agli occhi di chi viene da un altro continente, l’Europa ha un solo enorme confine lungo 50.394 chilometri.
2. Economia Forse tra noi c’è chi ancora ragiona in vecchie lire, e un po’ ne ha nostalgia. Ma la moneta unica (1° gennaio 2002) e il mercato unico (1993) hanno garantito stabilità e crescita a tutti i Paesi dell’Ue. Il mercato unico stimola il commercio, e garantisce alle aziende di ciascun Paese di accedere a un mercato di quasi 450 milioni di potenziali consumatori, senza dazi né blocchi. In sua assenza il Pil Ue sarebbe inferiore del 7% ai livelli attuali, secondo un recente calcolo della Cdp, l’equivalente dell’economia spagnola.
3. Lavoro La crescita economica è andata di pari passo con maggiori opportunità lavorative e regolamentazioni più chiare, sicure e attente ai diritti dei lavoratori. In tutta l’Ue è imposto l’orario massimo di lavoro settimanale, 48 ore, e il numero minimo di vacanze, quattro settimane. Diciassette milioni di persone lavorano in Stati Ue diversi dal loro. Chi crea e gestisce un’impresa riceve supporto, incentivi e chiare regolamentazioni che favoriscono sicurezza e qualità. Il 15% degli scambi commerciali globali avviene in Ue.
4. Diritti L’Unione difende e promuove un enorme ventaglio di diritti: umani, civili, pari opportunità, giustizia. Garantisce il diritto all’asilo e gestisce ormai da decenni il flusso migratorio (un processo ancora in lungo divenire). L’Ue si fa carico anche della difesa dei diritti digitali. Un esempio su tutti: l’ormai celebre Gdpr, il regolamento che protegge i dati sensibili durante la navigazione online.
5. Cibo Dal 2006 negli allevamenti europei sono vietati gli ormoni della crescita. Le politiche comunitarie sull’agricoltura, il settore zootecnico, e l’industria alimentare hanno favorito lo sviluppo di standard molto più alti rispetto al resto del mondo. L’ultima iniziativa si chiama Farm to fork e punta a garantire una filiera sostenibile e sana che privilegia i produttori locali.
6. Giovani Uno dei gioielli della corona dell’Unione europea è il programma Erasmus (e i suoi programmi derivati), che ha permesso a 3,3 milioni di studenti di studiare all’estero. Hanno fatto amicizia, creato legami indissolubili e a volte persino trovato l’amore. Ma non è l’unica iniziativa per i giovani: dobbiamo contare anche le numerose iniziative per favorire lo scambio culturale, l’innovazione, le arti e gli spettacoli che solidificano i rapporti tra popoli.
7. Tecnologia Un altro grande successo che tutti conosciamo: il roaming gratuito. Dal 2017 (e almeno fino al 2032) possiamo collegarci a internet con lo smartphone in tutto il territorio europeo. Da poco abbiamo, inoltre, uno standard universale per i cavi dei device. L’anno scorso è stata introdotta la prima regolamentazione sull’Intelligenza artificiale, la prima al mondo.
8. Ambiente Dopo il disastro di Seveso, 1976, l’Ue ha introdotto direttive e regolamenti per garantire limiti a inquinanti e uso di sostanze chimiche. Negli ultimi decenni ha fatto passi da gigante sull’inquinamento atmosferico, la riduzione delle emissioni e la salvaguardia delle aree naturali e della biodiversità. Il Green Deal, realizzato quasi interamente, ha reso l’Ue leader della transizione energetica.
9. Ripartenza Nel 2020, dopo anni di austerità e rispetto dei vincoli sul debito, l’Ue ha coraggiosamente scelto di rilanciare l’economia con il piano NextgenerationEu, che in Italia è stato chiamato Pnrr. Due mila miliardi di euro totali per ripartire dopo la pandemia in maniera sicura, pulita e moderna.
10. Pace Ma il vero trionfo della comunità europea si misura con una sola parola: pace. Il blocco dei Paesi Ue vive un periodo di pace interna mai così lungo nella storia del continente, quasi 80 anni. Il precedente record apparteneva ai 40 anni successivi alla Conferenza di Vienna del 1815, dopo la fine dell’impero napoleonico. Nel nostro archivio abbiamo ritrovato un articolo de La Stampa del 31 ottobre 1993, il giorno prima dell’entrata in vigore del Trattato di Maastricht, il documento che ha trasformato la Comunità europea in Unione. L’articolo a pagina 10 cominciava così: «C’è chi dice che il Trattato nasce morto» e l’Ue è destinata al fallimento. Grazie al cielo gli scettici si sbagliavano. L’Europa è ancora viva, utile e preziosa. —