Corriere della Sera, 4 giugno 2024
La nuova Paola più serena e tutta azzurra
Un’estate fa sembrava tutto perduto. L’autunno, però, non è stato così «malinconico» come cantava Franco Califano e la primavera di Paola Egonu pare disegni buoni auspici sull’estate alle porte, la più importante della sua carriera sportiva finora. Perché c’è una Nazionale di volley che ormai attende soltanto la matematica per festeggiare il pass per l’Olimpiade di Parigi anche grazie ai suoi punti nelle quattro partite della scorsa settimana a Macao, ma ci sono pure tanti sorrisi, abbracci e una serenità tutta nuova, nonostante i Vannacci di turno sui quali ha scelto di lasciar voce unicamente ai tribunali.
Un’estate fa volavano gli stracci tra l’Egonu vestita d’azzurro e il commissario tecnico Davide Mazzanti che l’aveva privata dello scettro di regina della Nazionale, relegata in panchina all’Europeo e le aveva tolto le sponde amiche nello spogliatoio nel tentativo di stimolare una sua reazione facendo precipitare un rapporto già ai minimi termini da mesi. La storia testimonia come non sia finita bene e lei abbia poi rinunciato a partecipare al preolimpico in Polonia. Per fortuna, però, è solo storia da cui trarre insegnamento. Ha cominciato il presidente federale Giuseppe Manfredi che, anche a costo di farsi qualche nemico tra i club di serie A1 femminile, ha deciso di affidare quella panchina alla persona più autorevole in circolazione. E Julio Velasco, l’uomo che negli anni Novanta aveva forgiato la Generazione dei fenomeni, non ha perso tempo a chiarire le cose: «Le giocatrici non sono tutte uguali, fin quando non c’è da lavorare in palestra». Lì non esistono atlete più uguali di altre.
La sua cura sta funzionando e il risultato è un’Italia sempre legatissima alla sua trascinatrice, ma allo stesso tempo più imprevedibile e meno Egonucentrica nelle dinamiche di gioco: e meno palloni da attaccare si traducono in maggiore lucidità quando i punti diventano decisivi. La campionessa di Cittadella ha anche ritrovato lo smalto dei tempi migliori al servizio e ha ridotto il numero di errori diretti. Chi la vede lavorare negli allenamenti azzurri chiusi alla stampa racconta di una giocatrice che si allena con qualità e quantità e che pare aver ritrovato anche il miglior feeling con la squadra: cosa non banale, visti i problemi delle ultime due estati e qualche frizione nel blocco azzurro vissuta anche in casa Allianz Vero Volley Milano nell’ultima stagione. Oltre alla voglia di sudare per quella maglia con cui i rapporti sembravano incrinati dopo il Mondiale 2022, gli insulti razzisti ricevuti via social in seguito alla semifinale persa con il Brasile e l’addio alla Nazionale poi ritrattato.
In mezzo sono accadute tante cose ed Egonu è cresciuta anche nella capacità di gestire quelle pressioni inevitabili per una giocatrice-pop come lei, costantemente esposta. Come quando fu invitata da Amadeus al Festival di Sanremo e fu bersagliata dalle polemiche per alcune frasi uscite male in conferenza stampa, o quando decise di lasciare l’Italia per fare un’esperienza al Vakifbank Istanbul (il Real Madrid della pallavolo), fino all’approdo a Milano con le stimmate di campionessa in una squadra già forte, costruita per interrompere l’egemonia di successi di Conegliano. Sono arrivate le finali, ma non i titoli, però in compenso Egonu ha trovato una società ambiziosa e molto attiva nel sociale con cui procedere a braccetto in un percorso di crescita condivisa che proseguirà anche il prossimo anno. Oltre a una città come Milano in cui coltivare le proprie passioni glamour e i rapporti con gli sponsor personali.
E ha ritrovato anche qualcuno capace di scaldarle il cuore. Dopo il coming out su queste pagine del 2018 e la ricerca di un amore che superasse le definizioni e le barriere di genere, l’autunno scorso Paola ha incontrato Leo Puliti: parlano entrambi la lingua della pallavolo e lui, oltre a schiacciare per il Garlasco (nel pavese), è anche il brand manager del Vero Volley Milano. «La mia isola felice» l’ha definito una volta sul suo profilo Instagram che, come mai accaduto in passato, è sempre aggiornato con istantanee sull’evoluzione di una storia d’amore che sembra regalarle serenità. Perché oggi Paola Egonu, con il suo look cangiante (dal biondo di settembre al mogano di qualche settimana fa, fino al nero di questi giorni) mostra un sorriso diverso. La capacità di schiacciare forte, d’altronde, non è mai cambiata, anche se il suo record di 116 km/h stabilito sabato è stato già battuto di un soffio domenica.
Un motivo in più per tirare ancora più forte, magari ai Giochi di Parigi.