Il Messaggero, 4 giugno 2024
Intervista a Christian De Sica
Christian De Sica aspirante assassino. Questa ci mancava, ma nella commedia di Giovanni Bognetti Ricchi a tutti i costi (da oggi su Netflix), l’attore romano 73enne progetta proprio un omicidio: in combutta con la moglie Angela Finocchiaro, il figlio depresso Claudio Colica e la bella figlia Dharma Mangia Woods, studia un folle piano per far fuori il losco arrampicatore Ninni Bruschetta che vuole sposare la suocera milionaria Fioretta Mari, escludendo così la famiglia dall’eredità, per poi farla sparire in Sudamerica o chissà dove. Tra risate, liti in famiglia, antichi dissapori e colpi di scena all’insegna dell’umorismo nero. Il film, ambientato sull’isola di Minorca (Baleari), è il seguito di Natale a tutti i costi, successo globale sulla piattaforma. E De Sica ancora una volta ritrova Carlo Delle Fave, il suo personaggio di capofamiglia sui generis.
Cosa l’ha spinta a interpretarlo di nuovo?
«La voglia di partecipare a una commedia cattiva. Finalmente! Si girano troppi film buonisti e una svolta ci voleva, soprattutto oggi».
Cosa intende?
«Stiamo vivendo un momento in cui il pensiero politicamente corretto imbavaglia il cinema e soprattutto la risata. Non si può dire più nulla. Pensare che in Piccola posta, il capolavoro di Steno, Alberto Sordi suonava lo xilofono sulla testa delle vecchiette, più scorretto di così ma che risate... Con Aurelio De Laurentiis diciamo sempre che se avessimo fatto oggi i cinepanettoni ci avrebbero come minimo arrestati».
Girando il film di Bognetti ha voluto dunque sfidare il politicamente corretto?
«Un po’ è così. Del resto si ride con il demonio, mica con San Francesco. Ma ho girato Ricchi a tutti i costi anche perché Natale a tutti i costi è stato visto da 22 milioni di persone nel mondo, è uno dei film di maggior successo su Netflix, una bella soddisfazione... E poi con Angela Finocchiaro, dopo 6 film insieme, ormai formiamo una coppia comica collaudatissima».
Non pensa che la commedia sia in crisi?
«È da cinquant’anni che sento parlare di crisi. La commedia ha sempre avuto alti e bassi, come tutto il cinema, ma è un genere eterno, indispensabile specialmente oggi: un po’ di leggerezza ci vuole, mica si possono girare solo film come Palazzina Laf (l’opera prima di Michele Riondino sugli operai dell’ex Ilva, ndr)».
Ma gli incassi recenti dei film comici non sono in picchiata?
«È vero, si salvano in pochi, ma ormai è diventato difficilissimo prevedere i gusti del pubblico. Il cinema da un po’ di tempo, da dopo la pandemia, naviga nell’estrema incertezza. Puoi avere delle belle sorprese, come il boom al botteghino del film di Paola Cortellesi C’è ancora domani, e flop inaspettati. Se fossi un produttore non saprei dove mettere le mani».
Invece, come attore, con quali criteri sceglie i suoi progetti?
«Cerco di differenziare passando da un film sentimentale, malinconico come Limoni d’inverno alle commedie d’autore, come Un altro Ferragosto di Paolo Virzì, a quelle molto divertenti. Sarò nella seconda stagione di Gigolò per caso, la serie di Prime Video, e in questi giorni sto girando sulle Dolomiti il film Cortina Express».
Mai una pausa?
«Un tempo, quando facevo i cinepanettoni, avevo un contratto di esclusiva e un lavoro all’anno assicurato. Oggi, da anziano, sono paradossalmente su piazza e devo darmi da fare. Non ho mai lavorato tanto, ma cambio sempre genere e, diciamolo pure, mi diverto di più».
Ed è per rianimare i cinepanettoni che fa “Cortina Express”?
«No, il film non ha niente a che vedere con le famose commedie Filmauro che ho interpretato in coppia con Massimo Boldi. È una spy-comedy movimentatissima, efficacemente sceneggiata da Tommaso Renzoni e Eros Puglielli, in cui interpreta un ex ricco imbroglione che vuole mettere le mani sui soldi del nipote ma deve vedersela con le spie e la mafia russa».
A proposito di ricchezza, il suo rapporto con il denaro è cambiato negli anni?
«Ma quando mai. I soldi continuo a non vederli nemmeno da lontano».
Sta dicendo che riceverà sempre la paghetta da sua moglie Silvia?
«Sì. Il lunedì mi dà 200 euro e devo farmeli bastare per tutta la settimana. È giusto così: quando faccio spese di testa mia combino soltanto disastri. Di recente, comprando su internet uno zaino tanto costoso quanto inutile, che poi ho buttato nella spazzatura, sono riuscito a farmi bloccare la carta di credito».
Cosa sogna di fare, a questo punto della vita e della carriera?
«Penso a una vacanza in Grecia. E poi vorrei tanto passare la giornata a giocare con la mia nipote Bianca, che ha poco più di un anno, dedicandole tutto il tempo che ai miei figli non ho potuto dare perché lavoravo senza sosta».
La sua vita non sembra molto cambiata, non crede?
«Proprio così. Prossimamente farò anche una nuova regia. A 70 anni passati, rimango sul mercato. E volete sapere la verità? Non mi dispiace per niente, mi diverto più di prima».