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 2024  giugno 03 Lunedì calendario

IL MONDO AL CONTRARIO DI MICHELE SANTORO: VUOLE DARE IL NOBEL PER LA PACE A PUTIN (E ZELENSKY) - "E’ UN'IDEA SUGGESTIVA PER RISOLVERE LA GUERRA, PER FARLO DEVI AVVICINARTI AL NEMICO. IL LUOGO INCONTRO? MAGARI DAVANTI A PAPA FRANCESCO" - L'EX CONDUTTORE, CANDIDATO ALLE EUROPEE CON LA LISTA "PACE, TERRA E DIGNITÀ" RACCONTA LA SUA ADOLESCENZA TURBOLENTA: "A SCUOLA HO ACCESO UN FUOCO IN CLASSE. VENNI ESPULSO PERCHE’ SBATTEI IL LIBRO DANTE IN FACCIA A UN PROF..." -

UCRAINA, SANTORO: NOBEL PER LA PACE A ZELENSKY E PUTIN IDEA SUGGESTIVA PER RISOLVERE GUERRA; LUOGO INCONTRO? MAGARI DAVANTI A PAPA FRANCESCO

Paolo Rossi, candidato con noi, vuole dare il Nobel per la pace a Zelensky e Putin? “E’ suggestivo, per risolvere la guerra devi avvicinarti al nemico. Paolo Rossi, da grande artista qual è, ha immaginato una foto straordinaria in cui i due nemici si avvicinano, che abbiano il coraggio di parlarsi.

Ovviamente non possono farlo da soli, ma in un luogo terzo. Ad esempio li vediamo bene a parlare, non so, davanti a Papa Francesco”. Lo dice a Rai Radio1, ospite di Un Giorno da Pecora, Michele Santoro, intervistato da Giorgio Lauro e Geppi Cucciari. “Chiaramente nella foto anche la Cina e gli Stati Uniti”, ha aggiunto Santoro a Radio1.

MICHELE SANTORO: A SCUOLA HO ACCESO UN FUOCO IN CLASSE, MI ANNOIAVO; VENNI ESPULSO PERCHE’ SBATTEI LIBRO DANTE IN FACCIA AL PROF. CHE MI FACEVA DOMANDA NOZIONISTICHE

A scuola? “Ero terribile come alunno, andavo a scuola senza libri, accendevo dei fuochi in classe”. A raccontarlo, ospite di Un Giorno da Pecora, su Rai Radio1, è Michele Santoro, giornalista e candidato alle europee con la lista ‘Pace, terra e dignita’’, che a Giorgio Lauro e Geppi Cucciari, tra un tema di politica estera e uno di interna, ha raccontato come ha vissuto gli anni del liceo.

In che senso accendeva il fuoco in classe? “Nel senso che una volta mi annoiavo tremendamente e ho bruciato qualche cartuscella. Niente di che, ma il fumo ha creato qualche problema…”

Lei fu anche espulso dalla scuola. “Combattevo molto il nozionismo, facevo una battaglia contro l’imparare a memoria e rispondere a quella specie di quiz. Venivo sempre punito con voti bassissimi”. E poi che successe? “A fine anno studiai tutto alla perfezione, anche se c’era un professore particolarmente accanito.

Feci un grande esame ma poi lui, ad un certo punto,  mi domando’ una cosa da quiz e io presi un libro di Dante Alighieri e glielo sbattei in faccia. Per me era una questione di principio: la scuola doveva esser qualcosa in più che imparare dei versi a memoria”.