La Stampa, 3 giugno 2024
Intervista a Barbara D’Urso
Per usare una parola amata dai giovanissimi, e che i non giovanissimi hanno imparato a temere, il debutto di Barbara d’Urso su TikTok poteva risolversi in una “cringiata”. Qualche cosa di fuori contesto, che magari non imbarazza chi lo fa ma chi guarda. E infatti tutti i più popolari conduttori televisivi nostrani – unica eccezione il mematissimo Gerry Scotti, ribattezzato lo zio Gerry – se ne sono tenuti alla larga. Ma come raccontano da Casta Diva, colosso internazionale della comunicazione con divisione dedicata ai social, Barbara d’Urso è una secchiona. Una che si prepara. Niente preamboli né saluti al pubblico, video brevi e semplici.
Le migliaia di ore davanti alle telecamere fanno il resto. «Lavorare così è un divertimento: idee chiare e la prima sempre buona. Straordinaria professionista», dicono di lei. Così per il suo compleanno, 67 anni lo scorso 7 maggio, si è regalata TikTok. Quindici giorni e una manciata di reel dopo, i numeri le danno ragione: mezzo milione di seguaci, 2 milioni di views a video, migliaia e migliaia di commenti e cuoricini. Effetto cringe, non pervenuto.
Su Instagram coltivare la propria community è più semplice, perché l’algoritmo ci consegna contenuti simili a quello che già ci piace. Su TikTok invece c’è il rischio di essere catapultati in mondi lontanissimi. Paura di un flop?
«Ho sempre cercato di essere “avanti”, l’ho fatto sia con Instagram che con il metaverso. Quando nessuno ne sapeva molto, e in realtà non si sa nemmeno ora, io ho creato il Metadurso con il mio avatar. Comunico da quando ho 18 anni, ho attraversato tutti i mondi. Televisione, cinema, teatro, radio e giornali con Vittorio Corona. Libri, podcast. Ho cavalcato tutto, sempre in anticipo».
Com’è iniziata?
«TikTok l’ho studiato. Su Instagram nelle mie stories sono io che racconto quello che vedo e non compaio quasi mai. Su TikTok invece ho deciso di esserci anche sostenuta dal fatto che, e non chiedetemi come è possibile, tantissimi giovani e giovanissimi mi fermano per strada. Mi abbracciano, mi chiamano, vogliono farsi un selfie. Mi stupisce. Su TikTok ci sono tante persone diverse, ma soprattutto loro. Questo, per scelta mia e non per scelta mia, è un periodo momentaneo di pausa televisiva della mia carriera. Mi sono detta, sai che c’è? Mi trasferisco lì».
Le capita di perdere tempo sui social, con lo scroll compulsivo?
«Su Instagram seguo solo Oprah Winfrey, su TikTok nessuno. Alcuni mi fanno sorridere, altri mi interessano, ma non ci presto troppa attenzione. Mi è piaciuto molto Gianmarco Tamberi, che ha raccontato che cosa c’è dietro a un allenamento. Così quando sono stata al gran premio di Imola con amici ne sono rimasta così affascinata da farne un video, anche abbastanza lungo. Voglio condividere quello che mi succede. Quest’estate quando farò qualche viaggio, se il posto è bello lo farò vedere a tutti. Diventerò anche io come si dice, creator?»
Esatto.
«Sarò una creator. Non sono un’insegnante di nulla, ma qualche cosa nella vita ho imparato. Mi è piaciuto girare un video su quali sono segnali del corpo che ci fanno capire che il nostro interlocutore sta mentendo. Mi approccio a TikTok in modo professionale: non mi sono svegliata una mattina e ho girato un video, dietro c’è una casa di produzione. Voglio dare un prodotto serio, professionale, fatto bene. Anche quando facevo trasmissioni in televisioni con un budget molto (e il molto va ripetuto più e più e più volte, ndr) basso, ho sempre fatto di tutto per ottenere un risultato di ascolti e gradimento molto alto. Sono fatta così. TikTok è uno strumento che dà grandi possibilità, anche quella di fare delle dirette. Chissà».
Sul canale TikTok c’è anche la sua amica Angelica, spesso con lei già sul suo molto attivo e seguito profilo Instagram?
«Su Instagram sono io, sono così: quelli sono i miei amici, le mie mattine con Angelica che parla con le papere. Non c’è niente di finto o costruito. Quello è il nostro modo di divertirci. Sono molto fortunata ad avere un’amica come una sorella, napoletana come me: ci conosciamo dai nostri quindici anni. Ormai è famosa, la fermano per strada. A teatro ci sono un sacco di persone che portano regali a tutte e due. I nostri amici dicono sempre che dovremmo fare una sit-com, io e lei».
Che cosa invece sui social non condividerà mai?
«Una parte della mia vita privata, che racchiude i miei figli e la mia nipotina».
E il dolore, lo sconforto, la lamentatio? Materia da social oppure no? Il trend direbbe di sì, lei?
«Sono convinta che le persone abbiano bisogno di sognare, ridere e sorridere. Questo è quello che ho sempre voluto dare a chi mi ama e a chi mi guarda, il resto lo tengo per me, non l’ho mai portato nemmeno in tv. Le persone che mi seguono per strada tanto sanno, sanno tutto e mi chiedono: ci manchi, ma quando torni?».
Tantissimi commenti sono messaggi d’affetto, ma ci sono anche le critiche. Che rapporto ha con i suoi detrattori?
«I commenti non li leggo. Non ho il tempo né la voglia. Se uno ce l’ha con la vita e si vuole sfogare con me, pazienza. Non mi tocca proprio. Se uno mi scrive “la Ferrari ha perso per colpa tua” io rido, ma che devo dire?».
Se una donna di spettacolo non si tinge i capelli, viene criticata perché “non si cura”. Ma se si cura, non va bene. Agli uomini in tv è concesso mostrare la loro età, e bene così. Ma alle donne non si perdona nulla. Sbaglio?
«Anche le battute sulle mie luci, che vanno avanti ancora adesso, mi fanno molto ridere. Non capisco però di che parli: io gli uomini li vedo tutti bellissimi, anche le donne. Quelle rare volte che guardo la tv poi li vedo tutti illuminati. Anche con delle luci più forti delle mie, ma bellissimi. Avranno copiato da me anche questo?».
Essere una donna, pure nello spettacolo, mi pare una bella fatica. Per quanto ci sarà bisogno di lavorare il doppio, dimostrare il doppio per poi magari ottenere la metà?
«Io sono positiva, vedo le donne andare sempre più avanti. Abbiamo una presidente del Consiglio donna, per esempio. Le donne hanno sempre voglia di lottare. Si lotta e si va avanti con intelligenza, determinazione e con il sorriso». —