Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2024  giugno 03 Lunedì calendario

Vademecum per le europee


roma
L’8 e il 9 giugno tutti i cittadini italiani maggiorenni sono chiamati alle urne per l’elezione dei membri del Parlamento europeo. Negli stessi giorni, si terranno le regionali in Piemonte e le amministrative in oltre 3. 715 comuni italiani, fra cui sei capoluoghi di regione: Bari, Cagliari, Campobasso, Firenze, Perugia e Potenza. I seggi saranno aperti sabato dalle 15 alle 23 e domenica dalle 7 alle 23.
Il voto europeo: cosa si decide
Il prossimo Europarlamento avrà 720 membri. L’Italia ne eleggerà 76. È il terzo Paese Ue per numero di eurodeputati. Quote maggiori spettano solo a Germania (96) e Francia (91). In base al Trattato di Lisbona del 2007, gli eurodeputati devono essere al massimo 750, più il presidente. Nella precedente legislatura erano 705. Vanno al voto tutti i 27 Stati membri, per un totale di 360 milioni di elettori potenziali.
Il sistema elettorale
La legge europea prevede che tutti i Paesi membri utilizzino un sistema elettorale proporzionale. All’interno di questa cornice comune, ogni Stato può definire delle regole specifiche. In Italia si vota in base alla legge 18 del 1979 (poi modificata nel 2009 e nel 2014) con un proporzionale puro e la possibilità di esprimere le preferenze. La soglia di sbarramento è fissata al 4%.
Come si vota
Sulla scheda elettorale i simboli dei partiti sono affiancati da uno spazio bianco diviso in righe, dove l’elettore può indicare, se vuole, da una a tre preferenze scelte fra i nomi della stessa lista, dopo averne barrato il simbolo. Nel caso si voglia esprimere più di un candidato, i nomi devono rispettare l’alternanza di genere. Esempio: “donna, uomo, donna”. La norma è stata introdotta nel 2014.
Le circoscrizioni
L’Italia è divisa in cinque circoscrizioni elettorali sovra-regionali, alle quali viene assegnato un numero di seggi proporzionale alla popolazione residente: 20 al Nord Ovest (Piemonte, Valle d’Aosta, Liguria, Lombardia), 15 al Nord Est (Veneto, Trentino-Alto Adige, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna), 15 al Centro (Toscana, Umbria, Marche, Lazio), 18 al Sud (Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria) e 8 alle Isole (Sardegna, Sicilia). I candidati possono presentarsi in una o più circoscrizioni.
Elettorato attivo e passivo
Il diritto di voto è esercitato dai cittadini con almeno 18 anni di età. Per candidarsi l’età minima è di 25 anni. Chi risiede in un altro Stato membro dell’Ue ed è iscritto all’Aire (Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero) può esprimere il proprio voto nei seggi elettorali allestiti nelle sedi diplomatiche e consolari italiane. La stessa possibilità non è prevista per chi vive in un Paese non appartenente all’Ue.
Il primo voto dei fuorisede
L’8 e 9 giugno, gli studenti fuorisede lontani da casa da più di tre mesi potranno votare per la prima volta senza l’obbligo di tornare nel comune di residenza. La novità è stata introdotta in forma sperimentale dal decreto legge 7 del 2024. I fuorisede interessati potevano fare domande entro il 5 maggio 2024. Forse poco pubblicizzata, la possibilità è stata ignorata dai più. Secondo il Viminale, su un totale di circa 500 mila fuorisede, solo il 4% ha fatto richiesta di esercitare il proprio diritto fuori dal comune di residenza. Meno di 24 mila studenti.
Lo scrutinio
Lo spoglio dei voti per le Europee comincerà subito dopo l’orario di chiusura dei seggi, domenica 9 giugno alle 23. Per comunali e regionali lo scrutinio inizierà alle 14 del giorno successivo (lunedì 10 giugno).
Negli altri Paesi Ue
Le elezioni europee si terranno nei 27 Stati membri dal 6 al 9 giugno. Solo in Italia (8 e 9 giugno) e in Repubblica Ceca (7-8 giugno) sarà possibile votare per due giorni consecutivi. A fare da apripista sarà l’Olanda il 6 giugno, seguita dall’Irlanda il 7. Urne aperte l’8 giugno in Slovacchia e Lettonia. Domenica 9 giugno toccherà ai rimanenti 21. La soglia di sbarramento è richiesta solo in 14 dei 27 Stati Ue. La più alta (5%) è prevista in Bulgaria, Francia, Romania, Slovacchia, Ungheria, Lettonia, Lituania, Polonia e Repubblica Ceca. In Germania il limite minimo (prima segnato al 3%) è stato dichiarato incostituzionale nel 2014 dalla Corte costituzionale. Gli elettori di sei Paesi europei, fra cui Francia, Spagna e Germania, scelgono liste chiuse, senza la possibilità di esprimere le preferenze. Varia anche l’età minima per il diritto di voto: 18 anni nella maggior parte degli Stati membri, 17 anni in Grecia, 16 anni in Belgio, Germania, Malta e Austria. Curiosità: in Bulgaria, Belgio, Lussemburgo e Grecia il voto è un obbligo giuridico. Chi lo disattende può andare incontro a sanzioni. —