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 2024  giugno 03 Lunedì calendario

Maisara, l’artista palestinese che ogni notte disegna l’orrore della guerra

— Inseguire ciò che ami, sfidare la mancanza di risorse, dipingere la speranza in mezzo alle macerie: questi sono i metodi dell’artista visivo di Gaza Maisara Baroud, uno dei nomi più importanti nella scena artistica araba. I suoi dipinti in bianco e nero sono una finestra sull’animo umano e sulla sua resilienza di fronte all’avversità. Le sue opere superano i confini tradizionali. Dopo aver perso il suo ufficio privato il secondo giorno della guerra e la sua casa e studio il terzo, Maisara ha scritto sui social: «Non era solo una casa; era una piccola patria. Non dire “macerie”; era vita, anima e ricordi». Maisara, che lavorava per ore nel suo studio, immergendosi senza sosta nei suoi dipinti, strumenti e libri, lo vedeva come un mondo vasto nello spazio ristretto di Gaza. Il suo studio, ora ridotto a un cumulo di macerie sopra a sogni, ricordi ed esperienze, è stato un rifugio sicuro e la sua perdita lo ha addolorato profondamente.
Maisara Baroud è nato nel 1976 a Gaza. È cresciuto in mezzo ai conflitti e alle sfide che hanno influenzato la sua ispirazione artistica. Nato con un talento per l’arte, ha iniziato a praticarla fin da giovane, influenzato dalle condizioni politiche e sociali a Gaza. È professore alla Facoltà di Belle Arti dell’Università di Al-Aqsa e al College delle Scienze Applicate a Gaza. Possiede una laurea in decorazione e un master in Belle arti.
Negli anni ha sviluppato uno stile che mescola espressionismo e realismo con le sue tecniche uniche. Dipinge in bianco e nero per riflettere conflitti interni ed esterni, concentrandosi sui dettagli senza distrarre lo spettatore con i colori. Artista di molte opere, ha partecipato a numerose mostre internazionali e locali e ha intrapreso vari progetti.
Niente è stato più lo stesso dopo aver perso tutto. La vita per Maisara e la sua famiglia durante la guerra non è stata facile. Come altre centinaia di migliaia di persone, sono stati sfollati più di dieci volte, portando con sé ciò che potevano salvare dei loro averi. Trascorre le giornate come uomo di famiglia e marito alla ricerca di cibo e acqua, evitando le bombe e i missili. Ogni singola notte però, dopo che tuttisi sono addormentati, si siede in un angolo e in silenzio fa un disegno. Un modo tutto suo per esprimere e razionalizzare le sfide che affronta insieme alla famiglia. I suoi dipinti, che ha creato ogni notte dall’inizio della guerra, sono intitolati con la frase ormai diventata iconico titolo della serie: “Sono ancora vivo”.
Maisara ha iniziato appunto pubblicando uno schizzo al giorno per dire ai suoi amici e ai suoi fan che era ancora vivo. Finché disegnava e pubblicava, era vivo. Il suo mezzo di comunicazione era appunto questa pubblicazione, nonostante le difficoltà legate alle cattive condizioni della rete e delle comunicazioni in generale. Baroud crea i suoi schizzi su carta Canson con inchiostro, continuando a vivere la sua passione per l’arte abbinata al suo messaggio di sopravvivenza giornaliera.
I suoi disegni in bianco e nero raccontano storie di dolore, speranza, vita e morte. La sua serie riflette una forza interiore e una volontà ferrea, dimostrando la resilienza di un artista nonostante lecircostanze difficili. Questi disegni rappresentano la dura realtà della vita a Gaza, incarnando il dolore dell’intera popolazione, eppure trasmettono sempre un messaggio di speranza e perseveranza.
Maisara si è impegnato a condividere il suo lavoro con un vasto pubblico attraverso mostre a Ramallah, Venezia, Dubai, Londra e negli Stati Uniti. In questo modo trasmette la sofferenza del suo popolo al mondo e sensibilizza sulla situazione. L’artista di Gaza unisce il nero e il bianco per mettere in evidenza la crudeltà delle scene, illustrando conflitti e raccontando le storie di coloro che non hanno voce attraverso i suoi disegni.
Continua a disegnare instancabilmente, senza mai perdere la sua passione e senza mai abbandonare il suo messaggio. Rappresenta la durezza della vita quotidiana attraverso scene di sfollamento, distruzione, annientamento, pazienza e speranza. La sua ispirazione proviene da tematiche umanitarie, che narra al mondo, racchiudendo la dura realtà di distruzione, spostamento, uccisione, detenzione e città devastate. Utilizzando il bianco e nero, dipinge i capitoli della tragedia che ruotano anche attorno al caos, alla mancanza di sicurezza e alla caduta del sistema sanitario. Anche la diffusione di epidemie e malattie è un tema centrale nel suo lavoro.
Nei suoi disegni Baroud ha fatto riferimento diverse volte i alla sua gatta, Sara, che ha perso quando ha perso la casa. Sara aveva 7 anni a quel tempo. Ha disegnato e scritto: «L’uccello di acciaio ha rapito la mia piccola gatta Sara e ha strappato la sua carne tenera prima di dare l’anima ai miei sette figli».
Per Maisara, l’arte è uno strumento terapeutico che lo aiuta ad affrontare la paura e l’esaurimento. Descrive: «Disegnare è l’unico modo per sfuggire alla dura realtà della vita. Mi dà la forza di continuare e affrontare ogni giorno». Nonostante la mancanza di risorse e condizioni adeguate, continua a disegnare ed è determinato a trasmettere il suo messaggio. Maisara Baroud è un artista che incarna il potere dell’arte nel trasmettere profondi messaggi umanitari in bianco e nero. Maisara Baroud è mio padre.