la Repubblica, 2 giugno 2024
Intervista a Laura Carofoli
Prima dote la curiosità e non essere mai giudicante: qualità che per chi fa televisione pare indispensabile visto che il pubblico a cui si rivolge è appassionato delle interviste diChe tempo che fasul Nove ma anche della battaglia contro i foruncoli su Real Time. Laura Carafoli, responsabile dei contenuti del gruppo Warner Bros. Discovery per il Sud Europa, è una donna ironica e prima di tutto una spettatrice. Classe 1970, nata a Novara, laurea in Filosofia, è la manager televisiva che sogna in grande: «Una tv per tutti».L’arrivo di Amadeus?
«Non è importante, è molto di più. È indispensabile. Stiamo cercando di costruire una nuova televisione degli italiani, un posto dove si sentano a casa e che ispiri fiducia. Amadeus è un magnete, ha occhi veloci, curiosi, lo sguardo ironico: è un personaggio che ha quell’autenticità. A settembre debutta sul Nove con Identity,il format noto in Italia come I soliti ignoti.Una prima discesa in campo con un prodotto che parla a tutti».
Cosa l’ha colpita di lui?
«Dopo tanti anni di carriera è come un ragazzino che ha voglia di mettersi in gioco, artista che non riesci a definire: non è statico. Ha la stima e l’affetto di tutti».
Per Fazio e Amadeus contratti di quattro anni: una scelta strategica?
«Che tempo che faha fatto risultati straordinari, incredibili. Fazio si è portato il suo pubblico sul Nove. I contratti lunghi non solo servono a consolidare il rapporto, danno la possibilità di sviluppare i progetti».
L’obiettivo che si è posta?
«Riproporre validi motivi per vedere la televisione, conquistare un pubblico curioso. Uniremo le due anime, sperimentale e innovativa, abbiamo intrapreso la direzione giusta. Riporteremo la tv al centro del villaggio, c’è l’entusiasmo di metterla al di sopra dello smartphone. Il gruppo ha dieci canali e cresce più di tutti gli altri. Sul Nove del 30% ma in prima serata, nel 2024 del 58%. Real Time del 25%. Sono andati benissimoDont’ forget the lyrics con Gabriele Corsi eComedy match con Katia Follesa, che rifaremo».
Maurizio Crozza è stato il primo a credere in Discovery: massima libertà d’azione?
«Con Maurizio c’è un rapporto non dico quotidiano ma quasi, è un artista vero. Il gruppo lavora per lui, ha un team affiatatissimo che scrive. Tutto si basa sulla creatività e sullo scambio continuo, il rapporto di fiducia regala molta serenità».
Cosa ha pensato quando lo ha visto nei panni di Giorgia Meloni?
«È uno dei personaggi più forti,
quando fa le donne non usa particolari trucchi, coglie i dettagli».
Cosa dice delle polemiche in Rai, sempre legate alla politica?
«Che la politica da noi non arriva. Mai sentito nessuno».
Se la chiamassero a Viale Mazzini?
«In tutta sincerità direi “no” anche se sono nata professionalmente in Raialla fine degli anni 90. Sono un’ansiosa e ho bisogno di progettualità, penso che si debbano avere punti fermi. Come puoi pensare che dopo otto mesi, due anni, cambia il vento della politica e salta tutto? Però il progetto di una televisione pubblica è meraviglioso».
Fantamercato: le primedonne della tv che stima?
«Antonella Clerici, una donna vera, con il dono dell’empatia. Federica Sciarelli è un fenomeno, Chi l’ha vistonon si batte».
Da sempre è attenta al pubblico femminile. È difficile conquistarlo?
«Ci seguono le donne dai 25 ai 54 anni, abbiamo avuto una fase di Real Time in cui facevamo più fatica a intercettarle. Dedicavano più tempo ai social media. Ora grazie a uno studio siamo riusciti a riconquistarle: Real Time è il primo canale nazionale per quel che riguarda i social, 5 milioni di follower +25% grazie aCasa a prima vista,programma dell’anno. I tre agenti, Ida, Mariana e Gianluca, sono fortissimi. Dal 19 parte Spose in affaricon Lodovica Comello e Enzo Miccio; grazie aCash or trash c’è un trend delle aste. Sono messi all’asta tre abiti usati, dietro ci sono storie interessanti. Prepariamo con Simona Ercolani Angela megastar, sulla signora cinese, da 40 anni a Roma. Ha un negozio sull’Ostiense, è un fenomeno di TikTok».
“Piedi al limite”, “Sos acne”.
Come spiega il successo della medicina estrema su Real Time?
«Sono fenomeni. Poi trattiamo malattie misteriose, che capisco possano creare un respingimento.
Molta gente nutre curiosità: c’è un po’ di voyeurismo ma anche una parte informativa non banale. Mostriamo per far capire che si può esorcizzare.
Crediamo nella body positivity».
Dica la verità, è ipocondriaca?
«Tantissimo, la mia è una patologia.
La malattia e gli aspetti legati alla salute mi appassionano. Nonno e bisnonno medici, mi sarebbe piaciuto studiare Medicina».
E le serie? La piattaforma Max quando arriverà?
«In Spagna è stata lanciata il 21 maggio con grande successo, mentre in Italia abbiamo iniziato lo sviluppo di alcune serie scripted, contiamo sulle proposte degli sceneggiatori.
Partirà all’inizio del 2026».
Cosa vuole il pubblico?
«Vedo un ritorno importante al racconto della televisione lineare, vogliamo essere intrattenuti e ascoltare: lo dimostrano il successo diChe tempo che fa,del professor Alessandro Barbero, di Corrado Augias, di Aldo Cazzullo, i podcast. Al centro sono tornate le parole. Mi ha commosso Alessandro Baricco da Fazio, il momento più bello. Se potessi fare un programma con lui, lo farei domani».