Corriere della Sera, 1 giugno 2024
L’antistatista
Andrea Dalmastro, sottosegretario alla Giustizia, l’altro giorno ha presentato il Gio, Gruppo di intervento operativo, dedicato alla sedazione delle rivolte in carcere. Per coincidenza, l’ha presentato due giorni dopo una rivolta al Beccaria, il carcere minorile di Milano, sempre per coincidenza una delle sette carceri minorili in sovraffollamento dove, di nuovo per coincidenza, qualche settimana fo sono state scoperti pestaggi e torture sui giovani detenuti. Delmastro non sa il perché delle rivolte ma intuisce nel sovraffollamento una delle principali cause, e tuttavia, ha aggiunto, la responsabilità è da attribuire a chi al ministero c’era prima di lui. Purtroppo Delmastro ignora o trascura che le carceri minorili in Italia non sono mai state tanto piene: dall’inizio dell’anno gli ingressi sono saliti del 14 per cento. Il governo di cui fa parte ha infatti ampliato le possibilità di reclusione per i ragazzi e nonostante i reati – come sa chi legge questo spazio – sono in diminuzione. Dunque: più arresti, carceri più piene, e in violazione impunita della legge, botte sempre in violazione della legge, però se i reclusi si ribellano arriva il corpo speciale. Vertiginoso. Ma il superlativo doveva ancora arrivare. Delmastro, a proposito della rivolta al Beccaria, ha detto che, appena gli agenti hanno indossato i caschi, i rivoltosi si sono placati a dimostrazione che «lo Stato è più forte dell’anti Stato». Per lui non si tratta di ragazzi che hanno sbagliato, e da recuperare per obbligo costituzionale. No, sono l’anti Stato. Come le Br o la mafia. O come a Teheran secondo la filosofia del diritto degli ayatollah.