la Repubblica, 1 giugno 2024
Intervista a Pecco Bagnaia
Pecco Bagnaia non è come gli altri piloti. Si muove in maniera diversa, in pista e fuori. Soprattutto: pensa differente. «E sono uno tranquillo. Semplice, sincero». Sempre. Che sia a 360 all’ora, sul rettilineo prima della San Donato. O quando racconta di passione, sfide, bellezza, rischio. È un campione che ci tiene a precisare: «Ho avuto anche fortuna». Che paga le tasse in Italia. Che accetta di parlare di Gaza e dell’Ucraina. A luglio sposerà Domizia: «Cerimonia sobria, tra parenti e pochi amici». Erede di Valentino. «Ma non sono estroverso come lui». Ha già vinto 3 titoli mondiali, 31 corse. Però sostiene che tagliare il traguardo per primo non sia la cosa più importante.Cosa può essere meglio di un successo in gara?«L’armonia di un giro di pista senza errori, magari nelle qualifiche. La velocità, il controllo, la sensazione di andare forte e fare la differenza.L’adrenalina di quando ti rendi conto di non avere sbagliato nulla.La vera felicità sta nella perfezione del gesto. Io, la Ducati: nient’altro».Appunto: ieri miglior crono nella prima giornata di libere, anche se poi è arrivata una penalità di 3 posizioni in griglia per il gp di domani.«Si può scendere ancora di 6 decimi. Però non chiedetemi il record di velocità, perché non sfrutto le scie degli altri: preferisco fare da solo».Al Mugello però bisogna vincere.«Fondamentale. Si corre in Italia, e sono a -39 da Martin. Devo recuperare in classifica, ma senza farmi ossessionare dall’idea».Domenica scorsa a Barcellona un gp esemplare, dopo la caduta del giorno prima.«Mai avuto dubbi. Mentalmente sono molto forte. No, niente psicologi. Il segreto è che conosco il mio potenziale: e so di avere le carte in regola per vincere sempre. La moto è fantastica, la squadra anche, fisicamente sono preparato per affrontare qualsiasi situazione. Se qualche ora prima va male, è lo stesso: non dubito mai. Non è arroganza: sono determinato, consapevole».Ma al Montmeló nel giro d’onore ha fatto il gesto dell’ombrello, alla curva 5.«Scaramanzia. Ventiquattr’ore prima ero caduto proprio in quel punto. Ed è per questo che lì ho voluto superare Martin. Una questione di testa, l’ho detto».Bastianini, Marquez, Martin: un aggettivo per ognuno.«Martin è sanguigno, istintivo.Marquez è furbo, e abile in diverse dinamiche. Bastianini ha uno spiccato talento naturale, anche se sta faticando a tirarlo fuori. Io sono più tranquillo: gestisco le situazioni più con la testa, che con l’istinto.Siamo bravi. Abbiamocaratteristiche diverse: è interessante. Però io la corsa la faccio su me stesso, non su di loro».Fra quei tre, Ducati deve scegliere il suo futuro compagno nel box. L’impressione è che, fosse per lei, resterebbe Bastianini. Ma Pecco rimarrà per sempre con Borgo Panigale?«Sono innamorato di Ducati da quando ero bambino, mi trovo benissimo sotto quasi tutti i punti di vista, perché non si può essere d’accordo su tutto, ma mi piace molto quello che stiamo costruendo insieme. La mia ambizione è restarci per sempre. Fino a quando quella armonia, la voglia di stare insieme, saranno le stesse, non me ne andrò. Se un giorno mi accorgessi che questa magia sta finendo, ci penserei su».Valentino Rossi, suo mentore, dice che gli piacerebbe essere ricordato per aver fatto innamorare di questo sport tanta gente. E lei?«Vorrei mi ricordassero per la passione e la dedizione che ho sempre messo. Sono molto diverso da com’era Valentino. Lui socievole, estroverso. Io, riservato. E noncambierò per piacere di più al pubblico. Spero che la gente lo capisca e mi apprezzi per quello che sono, per la mia sincerità. Non mi vedranno mai recitare».Dedizione: è un sostantivo che lei associa anche a un campione che le piace molto, Sinner. Dice Marquez che lui si sente aggressivo come Alcaraz, e che lei è elegante come Jannik.Concorda?«Può essere. E allora, forza Sinner».Lei però la residenza ce l’ha in Italia.«Sto bene dove sto, da noi la qualità di vita è altissima. In nessun’altra parte del mondo si sta come in Italia. Pago le tasse come tutti, è normale: giusto. Ho la fortuna di non dover fare grandi sacrifici, il destino mi ha regalato molto di più rispetto a tanti altri. Vivo un’esistenza tranquilla, sono un cittadino italiano. Rispetto le regole. E non dimentico che c’è chi vive in situazioni difficili».Nel mondo oggi c’è chi sta molto peggio, purtroppo.«Non è facile per me affrontare pubblicamente certi argomenti: ci sono temi che, qualsiasi posizionetu prenda, sbagli. Però lasciatemi dire che quello che sta succedendo nella Striscia di Gaza e in Ucraina è orrendo, orribile. È assurdo che ancora oggi ci siano motivi sufficienti a scatenare una guerra.Siamo davvero fortunati a vivere una realtà così diversa da quella che stanno soffrendo in molti».Sabato 20 luglio sposerà Domizia Castagnini, siete fidanzati da sempre. Le nozze saranno celebrate nel Duomo di Pesaro.Festeggiamenti a Villa Imperiale, antica residenza dei Duchi di Urbino.«Così scrivono i giornali. Io ho promesso di non aprire bocca. Posso solo dire che sarà il momento più bello della mia vita privata: una giornata indimenticabile, ma sobria. Come siamo noi due.Abbiamo un’agenzia che ci aiuta, ma con Domizia stiamo organizzando tutto per godercela, senza stress: è impegnativo, però divertente. Viaggio di nozze lontano dall’Europa, tra turismo e relax in spiaggia».Approfitterete della pausa estiva del campionato. Ad agosto si torna in pista, a Silverstone.«Avrò la fede all’anulare, tutto qui.Sarò ancora più felice, ma la cosa non inciderà sul mio rendimento come pilota. Garantito».Il suo amico Luca Marini si è sposato l’estate corsa e tra qualche mese diventerà padre di una bambina.«Per noi, il figlio arriverà quando sarà il momento e ce la sentiremo.Non so se un bimbo cambierà la mia vita da pilota, vedremo al momento: ma non credo, per come sono fatto.Adesso sono giovane, mi godo quello che c’è: e continuo, fino a quando mi diverto. Con semplicità, senza clamore».