Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2024  maggio 31 Venerdì calendario

Il colosso delle armi che finanzia il pallone

Sarà un produttore di armi, il più grande della Germania, il prossimo sponsor del Borussia Dortmund. E se la Rheinmetall, che produce i tank Leopard che vengono inviati in Ucraina e milioni di munizioni per Kiev, proviene dalla stessa regione del Borussia – dalla Ruhr operaia e industriale – la scelta non poteva non scatenare un ampio dibattito. Il logo della Rheinmetall sta già comparendo sui manifesti attorno allo stadio di Wembley, dove sabato il Borussia affronterà il Real Madrid nella finale di Champions. «Condividiamo simili ambizioni, attitudini e origini», ha detto il Ceo di Rheinmetal, pescando metafore vagamente sportive, mentre quello del Borussia ha spiegato che «la sicurezza e la difesa sono pietre miliari della democrazia». Un’inversione dei ruoli. Nella Ruhr già anni fa arrivò la russa Gazprom a sponsorizzare l’arcirivale del Borussia, lo Schalke 04. Investì soldi a palate, ma fu un fuoco fatuo che non portò fortuna. Il contratto fu troncato due anni fa, in piena invasione dell’Ucraina, e lo Schalke è precipitato nella seconda divisione. Ora entra in campo la Rheinmetall. Il vice cancelliere Habeck è sembrato perplesso, quando ha detto che lo sponsor è «inusuale» e che sfortunatamente riflette che «siamo in un altro mondo, più minaccioso». È vero che la Germania ha cambiato idea sulla Russia, e sulla necessità di difendersi. Ma che brutti i tempi in cui gli eroi dei bambini – e poi i più piccoli che vogliono sentirsi uguali a loro – indossano il logo di una fabbrica d’armi.