il Fatto Quotidiano, 29 maggio 2024
La tragicommedia di Salvini: dalla Bestia al meme vivente
Viene quasi da rimpiangere “la Bestia” mentre si assiste alla campagna elettorale più triste di sempre, e cioè alla sconfortante sequela di spot della Lega per le elezioni europee. La “Bestia” è infatti diventata una specie di randagio sgarrupato in cerca di attenzioni, con un Matteo Salvini ridotto a tentare di raccattare voti utilizzando tappi di bottiglia, grilli e Vannacci (rigorosamente in ordine di credibilità). È un contrappasso triste, quello di Salvini, passato dall’essere la più grande macchina d’odio sul web a trasformarsi nell’oggetto di scherno preferito da Millennials e Generazione Z.
La campagna elettorale della Lega si basa infatti su un’idea comparativa di un certo livello, ovvero il confronto tra ciò che è Europa (dunque cacca e pupù) e ciò che è Italia (dunque eccellenza e meraviglia). E quindi abbiamo la foto di una tizia che sgranocchia il temibile grillo europeo e il classico piatto italianissimo di spaghetti con la pasta ottenuta da farine canadesi e il pomodoro importato dal Marocco. Che poi non si è capito perché la dieta europea consisterebbe in un unico grillo da masticare con gli occhi e le zampe e quella italiana in un piatto abbondate di spaghetti. Il post è un paradosso statistico: riceve una media di 14 commenti di insulti ogni 2 commenti. Il meno gentile è “meglio le cavallette che i parassiti come te”, il più gentile è una bestemmia. C’è poi l’immagine realizzata dall’intelligenza artificiale pure vagamente blasfema dell’uomo barbuto gravido paragonato alla famiglia tradizionale italiana e lo slogan: “Uomini incinti e follie woke? No grazie!”. Il commento meno gentile è “Matteo mi hai convinto, l’8 e 9 giugno voterò Gesù Cristo IA incinto”, quello più gentile è una bestemmia.
Geniale anche l’immagine del tizio che rappresenta l’Europa e beve col tappo di plastica attaccato alla bottiglia e l’italiano che invece, dopo aver buttato il tappo in mare da uno scoglio, beve senza l’intralcio del tappo. Il commento meno gentile è “Stai diventando la mia pagina di meme preferita”, il più gentile è una bestemmia. Ma c’è anche l’immancabile spot comparativo tra i pericolosissimi cibi prodotti nei laboratori europei e una bucolica immagine tutta italiana del trattore che attraversa i campi verdi al tramonto. “Il commento meno gentile è: “Certo, i cibi italiani coltivati da poveracci sottopagati, riempiti di pesticidi e cresciuti su terreni discarica della camorra. Evviva l’eccellenza italiana!”. Quello mediamente gentile è “Pigliati a schiaffi Mattè”, il più gentile è una bestemmia.
La campagna comparativa è un tale disastro reputazionale che i ragazzi giovanissimi accorrono in massa per bullizzarlo, al che Salvini risponde fingendo autoironia: pubblica le parodie dei suoi spot, tipo la pizza all’ananas europea contro la margherita italiana o il bagno europeo senza bidet e quello italiano col bidet. Il risultato è che nessuno capisce che quelli sono meme-parodia ma li scambiano per la campagna ufficiale della Lega e così Salvini si becca altri insulti conditi come di consueto da considerazioni più moderate: sonore bestemmie. In pratica, Matteo Salvini è ufficialmente un meme vivente, ne è ormai tristemente consapevole e quindi cerca di recuperare autorevolezza col generale Vannacci. Un’ideona.
Ma l’idea geniale della comparazione è venuta in mente anche a un altro cervello leghista, Susanna Ceccardi, la quale però deve attraversare un periodo di considerevole, immotivata autostima, perché la butta sull’accostamento estetico: pubblica le peggiori foto di Ilaria Salis, di Elly Schlein, di Lucia Annunziata e chiede ai follower di scegliere: O ME O LEI! Provate a immaginare Susanna Ceccardi che inaugura questa campagna fermamente convinta di essere una figa esorbitante e legge una sfilza di “LEI”. Come Salvini, il passaggio da sedicente Miss Universo a meme vivente è stato fulmineo. Tornando a Salvini, sulla sua pagina colpisce anche un altro contenuto elettorale toccante, con un testimonial d’eccezione a rappresentare le famiglie tradizionali italiane: Chico Forti che abbraccia sua madre, il tutto corredato da una bandiera italiana, un cuoricino e la scritta: “Chico incontra sua madre dopo 16 anni: Ti voglio bene”. L’idea è chiaramente quella di valorizzare i criminali italiani cresciuti con sani valori patriottici (infatti Forti ha fatto fuori un australiano, mica un italiano) e di sviluppare così nell’elettore un forte sentimento anti-europeista. Bravo Matteo. Bravo anche nell’aver avuto l’idea di piazzare i suoi slogan anti-ecologisti e anti-euro-follie green sui tram milanesi, ovvero i mezzi più ecologici delle città. Per coerenza li avrebbe dovuti piazzare su un tir a nafta. O di far attaccare sui taxi gli adesivi con su scritto: STOP CARNE CHIMICA E INSETTI. La carne chimica, nel piano ideologico della Lega per instillare paure ad minchiam, è l’evoluzione della “carne sintetica”. Mangi un filetto chimico e la lingua ti si scioglie in bocca come un’aspirina.
Anche “Stop ai grilli” sembra uno spauracchio ideologico un po’ forzato, a meno che Salvini – impossibilitato ormai a fare campagna elettorale sui migranti – non abbia in mente di iniziare con i respingimenti dei coleotteri tunisini in mare. Già mi vedo i migliori uomini della Marina armati di retini nel Mediterraneo. Insomma, Matteo Salvini, in un ammirevole processo di identificazione con la causa anti-europeista, è ormai zimbello nazionale: in fondo, è sovranismo anche questo. Aspettiamo solo che venga certificato, come il prosciutto.