Corriere della Sera, 28 maggio 2024
Furti al British, in campo l’Fbi. Metà dei reperti già recuperati
Londra Quasi metà degli oggetti rubati dal British Museum e rivenduti sono stati recuperati: il museo londinese ha messo insieme un pacchetto per risarcire finanziariamente chi ha acquistato i reperti «in buona fede». È trascorso quasi un anno da quando il furto – quasi esclusivamente di oggetti preziosi di piccola taglia, in particolare pietre, monete e gioielli antichi – è stato scoperto. Il presunto responsabile, il curatore Peter Higgs, era stato subito sospeso e allontanato, ma stando alle ricostruzioni avrebbe agito senza destare sospetti per parecchio tempo. Portando a casa cimeli non ancora catalogati che giacevano nei magazzini o negli uffici degli addetti ai lavori e vendendoli su Internet. In tutto avrebbe intascato circa 100.000 sterline (117.000 euro). Higgs si dice innocente, nella causa intentata contro di lui dal museo. Un portavoce del British Museum ha sottolineato che i fondi per l’operazione di recupero e i risarcimenti sono stati raccolti con una campagna mirata e non provengono dal totale che ogni anno viene elargito al museo dal governo. Alcuni oggetti erano finiti negli Stati Uniti e il museo è riuscito a riaverli grazie all’intervento dell’Fbi. In totale sarebbero circa 1.500 i cimeli rubati, di cui 626 sono stati ritrovati. In seguito alla vicenda avevano dato le dimissioni direttore e vice direttore del museo, il cui timone passa il mese prossimo a Nicholas Cullinan, in arrivo dalla National Portrait Gallery.