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 2024  maggio 28 Martedì calendario

In Svizzera per farsi crioconservare


LUGANO – In uno stabile bianco squadrato, simile a una villetta in cemento armato di nuova costruzione, si trovano attualmente almeno quattro salme, in attesa di un’ipotetica resurrezione. Siamo a Rafz, villaggio svizzero di circa 4.000 abitanti del Canton Zurigo, scelto da un medico tedesco, il dottor Emil Kendziorra, per portare a termine un esperimento, quello della criogenizzazione che – come riferisce il tabloid di Berlino Bild Zeitung – ha deciso di sperimentare, attraverso una start-up. La scelta è caduta sul comune svizzero anche per alcune sue peculiarità congeniali al progetto del medico tedesco: criminalità praticamente inesistente e rischi di catastrofi naturali, quali terremoti o alluvioni, vicini allo zero.L’esperimento consente la conservazione dei tessuti biologici l’intero corpo umano o alcune sue parti – qualora vengano ibernati a temperature bassissime. Oggi come oggi, nel mondo, risultano esserci 377 corpi umani criopreservati, tra cui 15 italiani. Senza alcuna garanzia di risveglio. Perché sia possibile essere rianimati, le prospettive più rosee indicano sarà possibile tra almeno 2-300 anni. E, particolare non da poco, non si sa in che condizioni.Il fenomeno, però, a quanto pare presenta notevoli potenzialità di crescita. In sostanza c’è l’impressione che in molti questa valle di lacrime siano disposti ad abbandonarla, ma solo temporaneamente, accettando di attendere tempi molto lunghi per poterci ritornare. Ecco perché il medico tedesco, cha ha deciso di buttarsi in un’avventura che promette lauti guadagni, difficilmente potrà vedere i risultati del suo esperimento. Di cui, nel 1973, già parlò Woody Allen, in una divertente commedia, “Sleeper”, in italiano “Il dormiglione”, che raccontava di un un clarinettista jazz risvegliatosi in un mondo totalmente cambiato, dove il tabagismo non era più considerato pericoloso per la salute e nel quale l’unico legame con il passato era costituito da un Maggiolino Volkswagen, ancora perfettamente funzionante dopo due secoli. Del quale, con l’ironia cinica che tutti gli riconoscono, Woody Allen non si lasciò scappare un “ah se i tedeschi avessero vinto la guerra…”.Non è dato sapere se il dottor Kendziorra abbia visto il film di Woody Allen, quello che è certo è che la sua start-up, battezzata “Tomorrow Biostasis”, è sommersa da centinaia di richieste di gente che si vuole sottoporre alla criogenizzazione. Finora si sono iscritti in 400, provenienti da 80 città europee, pagando una quota d’ingresso nell’associazione di 25 euro mensili. Che però diventano duecentomila al momento di farsi ibernare, con un procedimento che nel mondo – anche se per ora limitatamente agli Stati Uniti e alla Cina – viene già praticato. Grazie alla start-up berlinese Emil Kendziorra ha scoperto che anche in Europa non mancano gli irriducibili che non si rassegnano alla prospettiva del sonno eterno, ma sono disposti a cacciar fuori una somma notevole sperando nel risveglio, magari tra qualche secolo, in un mondo che non possono sapere se sarà di loro gradimento. Fatto sta che chi si rivolge alla “Tomorrow Biostasis” si affida a un’equipe medica specializzata nelle “operazioni conservative”, vale a dire al “sonno freddo”. Il corpo viene conservato a una temperatura di 196 gradi sottozero, ottenuta grazie all’impiego dell’azoto liquido, e trasferito, tramite speciali ambulanze, in un magazzino. Ovvero nell’edificio realizzato a Rafz. Denominato “Long-term storage in Switzerland”, più o meno come i centri di stoccag gio che, in Svizzera, si trovano anche nelle viscere del San Gottardo.Dopo aver sollecitato le persone interessate a sganciare la quota di iscrizione, il dottor Kendziorra le mette in guardia dalle facili illusioni. Sul sito di “Tomorrow Biostasis” si legge, infatti, che «sebbene la ricerca medica sia in costanteprogresso, attualmente non è ancora possibile rianimare un essere umano dopo che è stato criopreservato». Insomma, campa cavallo. Anche perché, sempre citando dal sito della start-up berlinese, «non è possibile sapere se e quando sarà possibile».Tuttavia, per chi ci crede a tutti i costi, può consolare una buonanotizia, cioè che «non c’è limite di tempo a quanto si può rimanere criopreservati senza degrado». Forse, se proprio si vuole fare un’esperienza fuori dal comune, tanto vale iscriversi al volo sullo spazio di Elon Musk. Al momento, la probabilità di successo è certamente più elevata.