la Repubblica, 27 maggio 2024
Il successo di Marine Le Pen che ha tutte le carte in regola per puntare all’Eliseo
PARIGI – «Flou Marine». La lista della leader dell’estrema destra domina nei sondaggi per le europee, imponendo uno stile più moderato, ragionevole, conquistando nuovi elettori, senza mai sbilanciarsi su un programma e proposte dettagliate. «È flou, vaga» osserva Brice Teinturier, direttore dell’Ipsos, uno dei principali istituti di sondaggi in Francia.Nelle vostre rilevazioni, il Rassemblement National è oltre il 30 per cento, quasi il doppio della lista della maggioranza.«Se fosse confermato, sarebbe un grande successo. Dobbiamo restare prudenti e aspettare l’esito finale, ma tutti gli indicatori convergono su uno slancio del Rn. Jordan Bardella (il capolista, ndr )è molto popolare, c’è persino una forma di “Bardellamania”, in particolare tra i giovani».Come si spiega questo slancio in favore di Le Pen-Bardella?«Più del settanta per cento degli elettori del Rn vota soprattutto contro il governo. Non è una novità ma questa volta è ancora più forte perché ci troviamo con un Presidente rieletto. Negli ultimi sette anni, si sono accumulati risentimento, sfiducia, disillusione. Non siamo più nello scenario del 2019, quando Emmanuel Macron era eletto da due anni. Il Rn non è ancora mai stato al potere e ora appare come l’avversario più radicale».Il suo giudizio sulla campagna del Rn?«Hanno fatto una buona campagna elettorale, o almeno è percepita come tale da molti francesi. A differenza del 2019, non stanno spaventando la gente parlando di uscita dall’euro. Ora c’è soprattutto una grande vaghezza sui temi economici o su cosa rinegozierebbero esattamente nei trattati dell’Ue.Sull’immigrazione il Rn continua a essere percepito come il più credibile».Quali sono i nuovi elettori pronti a votare estrema destra?«C’è stato un notevole allargamento della base sociologica del Rn, soprattutto intermini di età. Solo a partire dai settant’anni c’è una prevalenza dei voti per la lista della maggioranza. Ma in tutte le altre categorie, il Rn ormai domina.Questo lo rende più forte».Anche in vista della corsa per l’Eliseo?«Non si possono trarre conclusioni automatiche.Tuttavia, se il Rn otterrà tra il 28 e il 32 per cento dei voti, sarà una conferma amplificata del suo radicamento nell’elettorato e del suo reale slancio. E questo avrà un peso su ciò che accadrà in seguito».Macron sottolinea i suoi successi in Europa ma i francesi non gliene danno atto?«L’Europa sembra lontana e complicata. Per i francesi è molto difficile identificare chi ha votato per cosa. E questa vaghezza beneficia in particolare al Rn. La seconda spiegazione è che i risultati delle azioni dell’Ue non sono visti così positivamente dai francesi. La maggioranza ritiene che le decisioni prese dall’Europa abbiano avuto un impatto negativo sulla situazione in Francia e sulla loro situazione personale. La nostra visione dell’Europa è di crescente disillusione, persino di maggiore critica».L’ascesa di Bardella potrebbe insidiare la leader?«Bardella è visto come il miglior oppositore del governo, davanti a Le Pen. C’è un effetto visibilità legato alle elezioni europee. È un progresso spettacolare. Le Pen non è più sola. Questo significa che si è eclissata? Non credo. La sua forza sta innanzitutto nell’aver condotto tre campagne presidenziali. Certo, rimane un punto interrogativo sulla sua capacità di esercitare la funzione di capo dello Stato. Dà l’impressione di voler cambiare le cose, di essere vicina alla gente, ma la sua credibilità presidenziale non è ancora sufficientemente affermata.Accanto a lei, Bardella è però molto giovane. Credo che il ticket Le Pen-presidente, Bardella-primo ministro funzioni.Non vedo perché il Rn dovrebbe cambiarlo».