il Fatto Quotidiano, 26 maggio 2024
Le mire della Moratti
Nei gazebo di Forza Italia in Lombardia campeggia uno slogan: “Scrivi Moratti”. Non Antonio Tajani, leader e segretario nazionale del partito che ha deciso di candidarsi capolista in tutte le circoscrizioni, escluse le isole. No, in molte province della Lombardia il partito che fu di Silvio Berlusconi supporta l’ex sindaca di Milano e vicepresidente della Regione Letizia Moratti, che si candida alle elezioni europee dell’8-9 giugno. Una stranezza visto che il partito, da prassi, dovrebbe “portare” il segretario nazionale.
Ma per chi conosce bene Forza Italia al Nord la corsa in solitaria di Moratti non è poi una sorpresa. L’obiettivo dell’ex sindaca di Milano – tornata in Forza Italia in autunno dopo un’esperienza non felice con i centristi Matteo Renzi e Carlo Calenda – infatti non è solo quello di entrare al governo in un rimpasto post-Europee ma anche di scalare il partito.
Secondo una fonte qualificata a conoscenza della questione, nelle ultime settimane Moratti avrebbe presentato ad alcuni imprenditori lombardi il suo “piano di investimento” per prendersi Forza Italia. In sintesi, consisterà nell’apertura di “club di Forza Italia” in tutte le province per radicare ancora di più il partito sul territorio dopo le elezioni. Un vecchio sogno (mai attuato) di Berlusconi.
Non è chiaro quanti saranno i fondi messi a disposizione da Moratti per questo piano ma il ritorno dell’ex sindaca di Milano in Forza Italia era stato pensato con la famiglia Berlusconi proprio con questo obiettivo: sostenere economicamente il partito (che ha debiti per 90 milioni) per tenerlo in piedi. Negli ultimi mesi, a partire dal dicembre scorso, Moratti ha fatto diverse donazioni da 30 mila euro, oltre ai 50 mila del figlio Gabriele sotto forma di erogazioni liberali. Senza contare il sostegno che sta ricevendo da imprenditori e associazioni come presidente della Consulta di Forza Italia: un ruolo simbolico che però le ha permesso di ricostruire una rete di relazioni in Regione che avevano smesso di sostenere il partito di Berlusconi.
Per riuscirci, però, Moratti deve fare un buon risultato alle elezioni europee nel collegio del Nord-Ovest a costo di mettere in difficoltà lo stesso Tajani, preoccupato dalla rivalità con l’ex vicepresidente della Regione. Per contrapporsi al ruolo del segretario, così, Moratti sta facendo accordi con gli altri candidati in diverse province lombarde per garantirsi più preferenze possibili: il ticket è con l’europarlamentare cremonese Massimiliano Salini.
Patti locali che permettono di rispettare la parità di genere in termini di preferenze, obbligatoria alle europee. In tre province lombarde – Cremona, Pavia e la Brianza – ma anche in alcune del Piemonte, Forza Italia sostiene Moratti e non Tajani. Certo, nei comizi in giro per il Nord-Ovest Moratti non scalda i cuori dei militanti azzurri ma per lei il “voto organizzato” sarà fondamentale.
Il ruolo di Moratti sta mettendo in imbarazzo il vicepremier Tajani che negli ultimi mesi è stato più volte nel Nord-Ovest per non perdere il controllo sul territorio. Il partito lombardo nelle ultime settimane ha dovuto affrontare gli strascichi dell’inchiesta genovese sul presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti. L’indagine infatti ha coinvolto i fratelli Italo Maurizio Testa e Arturo Angelo Testa, rappresentanti della comunità di Riesi a Genova e accusati di corruzione elettorale al fine di agevolare Cosa Nostra. I due, secondo gli atti dell’indagine, sarebbero stati sponsorizzati a Toti dal coordinatore lombardo di Forza Italia Alessandro Sorte (estraneo all’inchiesta), imposto nel 2023 da Marta Fascina come nuovo coordinatore lombardo al posto di Licia Ronzulli. Negli ultimi giorni, all’interno del partito, si parla di una possibile sostituzione di Sorte dopo le elezioni europee.