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 2024  maggio 25 Sabato calendario

Mc Donald’s Nuove ricette, 415 milioni l’anno nell’agroalimentare Dop e Igp


Un impegno verso le filiere del territorio e i consorzi di tutela, la volontà di rendere più democratici e conosciuti, anche ai giovani, i prodotti Dop e Igp, ma anche l’idea di unire il Dna americano della multinazionale con quello italiano della dieta mediterranea: c’è tutto questo dietro il progetto di radicamento nelle tradizioni locali di McDonald’s, avviato nel 2008 con la prima collaborazione con la Fondazione Qualivita e giunto quest’anno alla sesta edizione del suo programma My Selection, ovvero la linea di burger selezionati da Joe Bastianich con l’intento, appunto, di valorizzare il Made in Italy.
Ieri, a Bologna, sono state presentate tre nuove ricette con al centro, rispettivamente, il parmigiano reggiano Dop e la pera dell’Emilia-Romagna Igp, il pecorino toscano Dop e, infine, l’aceto balsamico di Modena Igp.
«Per i clienti italiani la cultura agroalimentare è importantissima – è la premessa di Giorgia Favaro, amministratrice delegata di McDonald’s Italia —, che vuol dire anche vedere valorizzati i frutti del proprio territorio. Da questa consapevolezza cerchiamo sempre più di puntare sull’Italia: la collaborazione con i consorzi di tutela è stata la naturale evoluzione di questo percorso».
A descriverla, tale collaborazione, ci sono anche i numeri: l’investimento nel comparto agroalimentare del Paese è di circa 415 milioni di euro l’anno; dal 2008 a oggi, in 45 ricette sono stati inseriti 21 ingredienti Dop e Igp; per la nuova edizione di My Selection verranno acquistate 65 tonnellate di purea di pera dell’Emilia-Romagna Igp, 73 tonnellate di parmigiano reggiano Dop, 70 tonnellate di pecorino toscano Dop e 4,5 tonnellate di aceto balsamico di Modena a Indicazione geografica protetta.
Come detto, in questa visione vi è anche la volontà di rendere più democratiche, accessibili e conosciute le eccellenze del territorio anche ai giovani, che vedono da sempre la catena come un punto di riferimento e di ritrovo. Quella che nel 2008 è partita come una visione, una sfida, nel tempo è dunque riuscita a prendere piede e a convincere anche i piccoli produttori: «Nel consorzio del parmigiano reggiano, 16 anni fa, la collaborazione con McDonald’s è stata molto dibattuta – ha ammesso il direttore Riccardo Deserti —, perché ha voluto dire mettere insieme un prodotto millenario con quello che era visto come l’opposto di un certo tipo di qualità».
Ma alla fine, le resistenze si sono superate: «Oggi si è capito che tutta la ristorazione può essere un’opportunità di creazione di valore», ha aggiunto Deserti, e sulla stessa linea si sono posti anche Federico Desimoni, direttore del consorzio dell’aceto balsamico di Modena Igp, e Mauro Grossi, presidente di quello della pera dell’Emilia-Romagna Igp: «Il valore dell’attenzione di McDonald’s non sta tanto nei quantitativi – ha sottolineato Grossi —, ma soprattutto nell’opportunità di tenere viva l’attenzione su un prodotto che, a causa degli eventi degli ultimi anni, corre il rischio di perdere l’interesse dei consumatori. Grazie a iniziative di questo tipo, si è in grado di arrivare anche ai giovani con una nuova immagine». «Inserire questi prodotti all’interno di panini che sono parte del Dna americano – ha concluso Joe Bastianich – è stato geniale. E oggi vediamo un McDonald’s molto diverso rispetto a quello di dieci anni fa».