Il Messaggero, 25 maggio 2024
L’uno per cento
Premessa: i dati che citiamo provengono dal «Rapporto Italia 2024» reso noto ieri dall’Eurispes. Indagine che certifica come la situazione sia grave – oltre la metà della popolazione, il 57%, arriva a fine mese con difficoltà, fra bollette, spesa, affitto e mutuo – ma non è seria: quasi la metà dei consumatori italiani (il 46%) ha acquistato nel corso dell’anno almeno un prodotto consigliato da uno dei due milioni di influencer attivi nel Paese. E ben l’83% dichiara di tenere in considerazione i loro consigli.
Abbiamo pochi soldi, ma quei pochi li spendiamo in base ai post della Ferragni, di Khaby Lame e dei food influencer.
Siamo un popolo di pochi costumi, come se ne accorse già Giacomo Leopardi. Ma di molti consumi.
Ah: i settori principali in cui gli influencer orientano i nostri acquisti sono bellezza, cibo e moda. Ovviamente ognuno di voi negherà di far parte degli «influenzati». Del resto in Italia hanno sempre avuto la maggioranza la Dc e Berlusconi. Che nessuno ammetteva di votare.
Comunque. Oltre all’83% di italiani che segue gli influencer, c’è un 16% che si rivolge a maghi e cartomanti. E 83 più 16, al netto di probabili sovrapposizioni, fa il 99%. Pur tralasciando il dato che tre adulti su 10 sono stati almeno una volta da uno psicologo, diciamo che gli italiani capaci di scegliere da soli in merito alle cose della loro vita sono l’1%. Se fossero un partito politico non passerebbero la soglia di sbarramento alle elezioni Europee.
Dove infatti saranno eletti molti influencer. E qualche illusionista.