la Repubblica, 25 maggio 2024
Eredità Agnelli, a dicembre riparte la causa civile
TORINO – Torna a muoversi su un doppio binario, penale e civile, la contesa sull’eredità Agnelli. Ripartirà il 2 dicembre la causa promossa da Margerita De Pahlen contro i suoi tre figli, John, Lapo e Ginevra Elkann, per la disputa sul patrimonio dell’Avvocato da loro ottenuto attraverso la successione della nonna Marella. Ieri la giudice civile Nicoletta Aloj ha sciolto la riserva decretando la ripresa del procedimento che aveva subito uno stop alla luce delle cause pendenti in Svizzera. Preso atto però della decisione della Cassazione che aveva annullato la scelta del tribunale di Torino chiedendo un approfondimento di motivazione, è stata comunicata alle parti la ripresa dell’istruttoria. L’ordinanza di 11 pagine traccia la nuova strada del procedimento accogliendo alcunerichieste e rigettandone altre. Viene disposto l’interrogatorio di John Elkann, per acquisire le sue dichiarazioni sulle società off shore di Marella Caracciolo. I tre fratelli Elkann (assistiti dall’avvocato Carlo Re) e il notaio svizzero Urs Von Gruenigen (quale esecutore testamentario) dovranno esibire tutti i documenti delle società nei paradisi fiscali e dei conti bancari a lei intestati: l’elenco ne cita una quindicina, a Torino e a Milano, ma anche in Svizzera, a Londra, a New York, Singapore e Honk Kong. Tra i documenti da depositare ci sono anche quelli relativi al family Office Tremaco in Liechtenstein. Non è invece stata ammessa la richiesta di Margherita (patrocinata dall’avvocato Dario Trevisan) di ordinare l’esibizione di atti relativi alla Dicembre «documenti solo genericamente individuati risultanti per lo più da pubblici registri (come quello delle imprese) ovvero di atti pubblici notarili, che la parte poteva acquisire di propria iniziativa». Al notaio viene ordinato di rendicontare l’inventario della successione di Marella, fornendo l’elenco delle donazioni da lei effettuate in vita.
Il fulcro dell’istruttoria civile dunque ripartirà sul fronte della successione del patrimonio che fu di Gianni Agnelli (alla sua morte nel 2004 Margherita firmò un accordo con cui rinunciava alle quote azionarie del padre e all’eredità della madre in cambio di 1,2 miliardi di euro). Non è stata poi accolta la proposizione di una querela di falso da parte di Margherita in relazione ad alcune firme sui testamenti di Marella. Anche sul fronte penale, del resto, il tribunale del Riesame aveva sollevato perplessità spiegando che si trattava di «vaghe allusioni, allo stato non trasfuse in alcuna imputazione». Intanto la procura che ha indagato John, Lapo e Ginevra Elkann, il notaio svizzero e il commercialista Gianluca Ferrero per truffa allo Stato per l’omesso versamento della tassa di successione, ha notificato la richiesta di proroga delle indagini svelando l’ultima mossa dei pm: una rogatoria in Svizzera per l’accesso alla documentazione fiscale di Marella, tra cui le carte sulla successione e i versamenti d’imposta, ma anche per sapere a chi sia finita la titolarità di 5 immobili da lei posseduti. Un inventario fiscale dal 2015 in poi che potrebbe chiarire le dinamiche dell’eredità: i pm sospettano irregolarità.