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 2024  maggio 25 Sabato calendario

I vegetariani sono in picchiata


Uno studio ha dimostrato l’influenza genetica sul vegetarianismo
Dopo aver raggiunto un picco all’inizio di questo secolo, il vegetarianismo occidentale è da tempo in declino. Nel 1999 il 6% degli adulti americani dichiarava di non consumare carne; l’anno scorso invece, il dato era diminuito di un terzo, al 4 per cento.
In Nuova Zelanda, Canada e Svizzera il consumo di carne è cresciuto a livelli mai visti
Secondo la Fao (la Food and Agriculture Organization dell’Onu) il consumo di carne in alcuni paesi (come Nuova Zelanda, Canada e Svizzera) anziché scendere è infatti tornato a livelli mai visti.

La carne rossa ha perso leggermente terreno a vantaggio di quella bianca
La Food and Agriculture Organization ha riferito che il consumo di pollame è in crescita praticamente in tutto il mondo, mentre quello della carne rossa (bovina, suina e ovina) perde leggermente terreno.
In buona parte del globo, l’aumentato appetito per la carne (bianca o rossa che sia) è chiaramente legato alla crescita economica che permette alle famiglie di acquistarla.
Al di là di una soglia di circa 40mila dollari di reddito pro capite, il benessere economico però non sembra condizionare più l’incrementato consumo.
La scelta di mangiare o no la carne non è solo economica ma anche genetica
È evidente che la scelta di mangiare o meno carne non sia solo economica. Subentrano fattori culturali, sociali e religiosi, come anche il clima, le tradizioni agricole e altri elementi ancora.
Tra le cause potrebbe esserci anche la genetica umana. È noto, infatti, che le tendenze alimentari dei giovani vengono influenzate da ciò che si mangia abitualmente in famiglia da piccoli ma, secondo alcune ricerche, i gusti alimentari possono anche essere ereditati dai genitori.

Uno studio dimostra l’influenza genetica sul vegetarianismo
Un’équipe di studiosi angloamericani ha recentemente identificato dei geni umani che potrebbero essere associati alla scelta di evitare o meno la carne.
Il lead author, l’autore principale dello studio, il professor Nabeel Yaseen, docente della Northwestern University di Chicago ha dichiarato che: «Abbiamo dimostrato che c’è un’influenza genetica sul vegetarianismo».
I geni marcatori individuati sono ereditabili all’interno delle famiglie
I ricercatori hanno confrontato il genoma di 5.324 vegetariani assidui (che non avevano mangiato carne da almeno un anno) con i dati genetici di 329.445 carnivori forniti da una banca dati inglese, la UK Biobank.
Dallo studio è emersa la presenza di un marcatore, un locus genetico (SNPrs72884519) che distingue le due popolazioni.
È dimostrato ormai da tempo che le preferenze per certi gusti sono collegate ad alcuni geni specifici e che questi siano ereditabili all’interno delle famiglie.
Il gene OR6A2, per esempio, determina se il gusto del coriandolo viene percepito come gradevole oppure con quel particolare gusto che ricorda il sapone.

Un altro locus genetico influenza invece la percezione degli odori ed è stato messo statisticamente in rapporto con il numero di tazze di tè bevute giornalmente dagli individui…
Il tutto per dire: pensiamo di decidere noi come comportarci, mentre in non pochi casi sono i nostri geni a comandare…