Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2024  maggio 24 Venerdì calendario

Intervista a Loredana Bertè

Cara Loredana, lei chiude stasera a Torino il tour teatrale per celebrare i 50 anni di Sei bellissima, una canzone iconica che le rimarrà appiccicata addosso per sempre. Come ricorda quei tempi? Gli amori, la politica, la sala di registrazione?
«Chiudo sì, e a giugno sarò di nuovo in prova per il Ribelle Summer Tour che andrà avanti per tutta l’estate. Siamo vicinissimi ai 50 anni ma Sei Bellissima è ancora una canzone di oggi e nei miei concerti non manca mai. Questa è la forza di brani che nascono contemporanei e devo dire che nella mia Treccani ce ne sono diversi. Per quanto riguarda la politica, nell’indole sono sempre la ragazza che per poco già s’incazza: non è cambiato nulla. In sala di registrazione, come allora, vado solo quando ho qualcosa da dire. Negli amori si cambia e va bene così, oggi sono innamorata di me stessa».
Dall’anno scorso a Sanremo, è apparsa rifiorita, sorridente, spiritosa, tranquilla più che in passato. Anche simpatica, tra l’altro. Ha qualche ricetta da regalarci sulla rinascita?
«Occorre tanto tempo per iniziare a volersi bene e ho cominciato a farlo. Le canzoni mi raccontano, Pazza è autobiografica e mi ha permesso di essere anche autoironica. Purtroppo ricette che vanno bene per tutte e tutti non ce ne sono. La difficoltà sta proprio nel trovare la propria strada per volersi bene e far pace con se stessi».
Adesso arriva Bestiale, un singolo estivo in dialogo fra lei e gli Eiffel 65, beniamini della musica dance internazionale. Una virata, un divertissement, un modo per non fermarsi mai?
«Quando abbiamo sentito questa produzione degli Eiffel 65 abbiamo deciso subito di provinarla ed è venuta fuori una bomba. La canzone è anche un invito a rallentare, a godersi l’attimo di mare in santa pace. Gli Eiffel, partiti da Torino, sono star internazionali e devo dire che anche io mi considero molto internazionale».
Non trova che questa febbre della canzone dell’estate abbia preso un po’ troppo la mano a tutti? L’anno scorso è stata una epidemia.
«Le canzoni dell’estate ci sono sempre state. Una volta c’erano i juke box e il Festivalbar che ho anche vinto con Non sono una signora. Anche qualche anno fa con Non ti dico no con i Boomdabash abbiamo asfaltato tutti, vinto tutti i premi. Ora ogni cosa è amplificata anche dai social ma le canzoni che restano alla lunga sono poche».
Sembra che stia per dedicarsi anche a un podcast. Com’è successo, e di cosa parlerà?
«Il nome del podcast è Non sono una signora, canzone che è anche il mio manifesto. Il dialogo con gli ospiti che verranno partirà proprio dal titolo del brano, per capire quanto ci si riconoscano, quanto si sentano “non sono una signora”. Poi mi piace affrontare anche temi legati all’attualità, alla musica, ai viaggi, ai diritti civili».
L’autore che più le ha cucito addosso successi nella sua carriera è stato Ivano Fossati. Le capita di chiedergli ancora dei brani?
«Ho portato a Sanremo nella serata delle cover Ragazzo mio con il suo arrangiamento e mi ha fatto immenso piacere che lui abbia detto a Rolling Stone: “La Berté non è cosa che si discute, a meno di non aver capito niente di lei”. Chissà, vediamo cosa succede per il futuro: un nuovo album con inediti vorrei farlo».
In tanti abbiam pensato che siano stati poco saggi i membri delle giurie di San Marino a votare i Menara invece che la Berté per l’Eurovision in Svezia. Pensi di quanta visibilità avrebbe goduto lassù l’ex moglie dell’eroe del tennis Bjorn Borg.
«Li hanno fatti fuori anche subito!»
Segue le avventure del governo Meloni? È preoccupata per la Costituzione in pericolo?
«Sono dei politicanti più che dei politici, dobbiamo tenere tutti alta l’attenzione sulla Costituzione ma anche su tanti diritti che sembravano ormai acquisiti e invece sono continuamente messi in discussione. Per le donne per esempio la battaglia non finisce mai».
Andrà a votare?
«Andrò a votare, ricordo le lotte che sono state fatte per avere questo diritto. Esercito il mio diritto di voto». —