Corriere della Sera, 22 maggio 2024
Qual è la differenza tra bradisismo e terremoto?
1 Qual è la differenza tra bradisismo e terremoto?
Il terremoto è un evento che avviene nel corso di una crisi bradisismica, cioè durante il fenomeno di sollevamento e abbassamento del suolo, come sta avvenendo ai Campi Flegrei.
2 I due fenomeni si presentano sempre assieme?
Sì, è stato osservato già in occasione di precedenti crisi bradisismiche. Se la crosta terrestre superficiale si deforma finisce per spaccarsi e generare terremoti. Qui la scossa di maggiore magnitudo è stata di 4.4, registrata il 20 maggio. Parlando dei Campi Flegrei è corretto riferirsi a crisi bradisismica, generata dal movimento della crosta terrestre.
3 Cosa si intende per crisi bradisismica?
Ci si riferisce a una serie di eventi associati, fra i quali la risalita di gas dalle profondità della terra.
4 Dalle spaccature sul terreno è uscito soltanto gas?
Sì. Il gas ha origine nei serbatoi di magma situati nella profondità della terra. Il magma, muovendosi, libera il gas cui è mischiato.
5 Se nell’area investita dalla crisi è presente un vulcano si può arrivare all’eruzione?
Il Vesuvio ha eruttato 70 volte negli ultimi 15 mila anni e dunque può ripetersi.
6 È un pericolo imminente?
No, non ci sono evidenze che questo possa accadere, per il momento. Non abbiamo rilevato segnali come ad esempio la risalita di fluidi magmatici o valori geochimici preoccupanti.
7 Che differenza c’è tra l’attuale situazione e ciò che è avvenuto tra l’82 e l’84?
Quarant’anni fa l’incalzare del bradisismo fu molto più veloce rispetto all’attuale che va avanti lentamente dal 2006 e ha avuto un’accelerazione più recentemente. Il terreno si sollevò fino a raggiungere anche i 9 centimetri al mese. In poco meno di due anni il suolo si innalzò di 1,80 metri. Anche il tasso di sismicità, cioè il numero delle scosse di terremoti intercorse, rilevato con strumenti molto differenti da quelli oggi utilizzati, quindi non perfettamente comparabili, nell’82-’84 è stato superiore.
8 A cosa può portare il fenomeno che stiamo osservando?
Lo sapremo soltanto seguendo attentamente l’evolversi della situazione. Nell’84 il bradisismo si fermò. Potrebbe succedere come allora. Nessuno oggi può predirlo. Dipende dall’energia sviluppata dal magma.
9 C’è il rischio di altri terremoti?
Non possiamo escluderlo.
10 L’Osservatorio Vesuviano dell’istituto nazionale di geofisica e vulcanologia è il più antico del mondo, fondato nel 1841 e inizialmente situato alle falde del Vesuvio. Oggi i laboratori si trovano a Fuorigrotta. Come viene seguita la crisi?
Con estrema attenzione stiamo raccogliendo i dati sulla variazione del comportamento di questi fenomeni. Siamo in continua vigilanza, coordinandoci con Protezione Civile e sindaci dei territori coinvolti.
11 Questa crisi bradisismica è stata rilevata solo dal vostro Osservatorio?
No, è stata percepita non solo nell’area Flegrea ma anche nella zona appenninica.
12 Ci sono punti all’interno dell’area Flegrea dove il terreno si è innalzato di più?
«È uno degli aspetti che stiamo monitorando con maggiore attenzione. No, al momento non abbiamo rilevato punti critici. Le analisi dei gas stanno evidenziando un aumento delle temperature e della pressurizzazione del sistema idrotermale superiore. I valori del gas emesso sono pari a 4.500 tonnellate di CO2 al giorno in alcune località. È un valore importante».
(Ha risposto alle domande del Corriere Mauro Di Vito, direttore Osservatorio Vesuviano istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia)