Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2024  maggio 20 Lunedì calendario

Maravigghiusu, storia (vera) dell’uomo con tre gambe

«Buonasera gentile pubblico, sono Francesco Lentini, ma chiamatemi Frank. Forse avrete sentito parlare di me, sono l’unico uomo al mondo con tre gambe. È una bella storia. Aspettate che mi metto comodo e ve la racconto». L’uomo si sistema sulla terza gamba come se fosse uno sgabello e parte così una specie di travolgente one man show. La gente ride.
Ma è vera, questa vicenda incredibile. Inizia a Rosolini, nel Siracusano, il 18 maggio 1889. Lentini nasce con tre gambe, quattro piedi, sedici dita e due genitali. In quella Sicilia di fine Ottocento la sua vita si prospetta misera e inevitabilmente destinata alla vergogna. Però poi questo racconto emigra in Usa. Ha come palcoscenico i freak show, i circhi che mettevano in mostra uomini elefante, uomini scimmia, donne barbute, albini, nani, gli uomini più alti del mondo.
L’italiano è tra quei freak. Ma negli Usa Lentini da mostruosità ben presto diventa una star, anzi «una rockstar prima che esistessero le rockstar» dice Alberto Giuffrè, giornalista di Sky TG24, 41 anni, che a ‘U maravigghiusu – così venne soprannominato Frank appena nato – ha dedicato un’appassionante biografia, «Storia incredibile dell’uomo con tre gambe», in libreria con minimum fax.
Frank sbarca negli Usa perché un impresario siciliano avvicina a Rosolini i suoi genitori – Natale e Giovanna, contadini, 12 figli – dicendo che quel bimbo con tre gambe può essere «esibito al Buffalo Bill’s Wild West Show, facendo un sacco di soldi».
‘U maravigghiusu è un ragazzetto sveglio, capisce subito come trasformare il suo corpo deforme in un’occasione di riscatto. Al pubblico che lo segue da New York a Los Angeles, si rivolge con monologhi così: «Mia madre non ha dato alla luce due figli. Più di uno, ma non due».
Diventa ricco, mette in piedi una sua compagnia. Due dei suoi due figli – Frank ne avrà quattro – vengono arruolati, vanno a combattere in Nord Africa contro l’Asse. Dal fronte, Natale, sergente nell’Us Army, scrive al padre: «Sono stato ferito, sono vivo per miracolo, ho conosciuto Eisenhower, mi daranno una Silver Star».
Ai giornalisti che gli chiedono dei suoi due ragazzi in divisa, Frank dice che è «orgoglioso di loro». ‘U maravigghiusu è morto a 77 anni: era in giro con il Cliff Wilson Show e lavorava ancora.