1. DIO. LA SCIENZA, LE PROVE, 19 maggio 2024
DIO ESISTE? LORO HANNO LE PROVE – IN UN LIBRO MONUMENTALE, DIVENTATO UN CASO IN FRANCIA, MICHEL-YVES BOLLORÉ (FRATELLO DEL FINANZIERE VINCENT) E IL TEOLOGO OLIVIER BONNASSIES PROVANO A SMONTARE L’ATEISMO CON…I DATI SCIENTIFICI – “FINO A POCO TEMPO FA CREDERE SEMBRAVA INCOMPATIBILE CON LA SCIENZA. NEGLI ULTIMI TEMPI QUEST’ULTIMA SEMBRA ESSERE DIVENTATA ALLEATA DI DIO” – L’OSTRACISMO SUBITO NEL MONDO ACCADEMICO: “SE SI AFFERMA DI ESSERE CRISTIANI, SI È ESCLUSI DAI GIORNALI, DAI LIBRI, DAL CINEMA, DAL MONDO SCIENTIFICO…” -
Estratto dell'articolo di Maurizio Schoepflin per “il Foglio” Dio. La scienza, le prove Michel-Yves Bolloré e Olivier Bonnassies Sonda, 610 pp., 24,90 euro
Le quotazioni di Dio sono decisamente in rialzo. Anche se può apparire sorprendente, negli ultimi cento anni si è invertito il trend che risultava dominante a partire dalla metà del XVI secolo, da quando, cioè, le scoperte scientifiche sembravano aver consegnato l’avviso di sfratto all’Onnipotente.
Il verificarsi di ciò è plasticamente mostrato da un grafico recante il titolo “Il grande ribaltamento”, riportato all’inizio di questo ponderoso […] volume […]
Secondo gli autori, infatti, dopo i fasti dell’ateismo, celebrati con Darwin, Marx e Freud, i negatori dell’esistenza di Dio hanno inanellato una sconfitta dietro l’altra proprio sul terreno a loro più favorevole, ovvero quello delle scoperte scientifiche.
Il rovesciamento delle posizioni è stato così netto che l’accusa di irrazionalità […] oggi deve essere mossa nei confronti dei materialisti che hanno sempre fatto della non esistenza di Dio la loro bandiera.
La prima parte del libro […] intende suscitare nel lettore la convinzione più importante e innovativa a cui sono giunti Bolloré e Bonnassies e che viene da loro sintetizzata nei termini seguenti: “Fino a poco tempo fa credere in Dio sembrava incompatibile con la scienza. Negli ultimi tempi, tuttavia, e in modo inatteso, quest’ultima sembra essere diventata alleata di Dio e l’approccio materialista, che è solo una credenza come un’altra, vacilla ogni giorno di più”.
Un intero capitolo accoglie ben cento testimonianze di grandi studiosi contemporanei che, nonostante le profezie di Nietzsche, dimostrano come “nella scienza del ventunesimo secolo, Dio è più vivo che mai”.
Nella seconda parte del volume, […] vengono proposte una serie di questioni non di carattere scientifico ma religioso, le quali, comunque, acquistano un nuovo valore alla luce di quanto appurato nella prima parte.
Si tratta di argomenti emergenti da quella che per i cristiani è la Sacra Scrittura e che riguardano essenzialmente l’elezione e il destino del popolo ebraico e la persona di Gesù. Dunque, secondo Bolloré e Bonnassies, scienza e fede […] devono considerarsi alleate lungo la via che conduce alla certezza dell’esistenza di Dio; profondamente alleate perché sono entrambe doni divini, come da secoli afferma la grande tradizione della cultura cristiana.
2. "DIO. LA SCIENZA. LE PROVE" AGI - Sono pronti a un dibattito pubblico e registrato per supportare le loro teorie. Dibattito che per il 99% dei casi non avviene perché chi li contesta non regge il confronto. Michel-Yves Bollorè e Olivier Bonassies con il loro "Dio. La scienza. Le prove" (edizioni Sonda) offrono le conoscenze più aggiornate per scuotere il lettore e ragionare riguardo alla domanda che si dovrebbe porre almeno una volta nella propria vita: esiste un Dio creatore?
L'AGI ha incontrato i due autori del volume, il più controverso e il più venduto in Francia, e che arrivato in Italia ha venduto nella prima settimana, 3.000 copie. Non solo: è stabilmente in "top 10 non fiction" da 7 settimane. Tre anni di lavoro, un'indagine sulle prove scientifiche dell'esistenza di Dio la cui lettura non lascia nessuno indifferente, nè scienziati nè religiosi. Tre anni e mezzo di lavoro in collaborazione con una equipe di una trentina di specialisti (fisici, matematici, biologi, storici).
"Noi non abbiamo inventato assolutamente nulla ma tutte le prove che abbiamo riunito in questo libro esistono e sono molto forti", afferma Bonnassies, imprenditore e fondatore di Aleteia, che in pochi anni è diventato il primo sito web cattolico al mondo. "Da giovane ero un convinto ateo e ritenevo i credenti degli imbecilli", ci confessa.
Ma "Dio. La scienza. Le prove" "non vuole essere un libro sulla religione nè sulla fede", precisa Bollorè, ingegnere e direttore d'azienda. "è un libro per tutti quelli che si chiedono se dietro questo meraviglioso orologio che è l'Universo, c'è un orologiaio. Questa è la questione che si affronta nel libro.
Come si chiama Dio, cosa pensa, cosa dice, cosa vuole non è l'oggetto. Per questo noi scriviamo sempre dio creatore con la d minuscola perché ci rivolgiamo a tutti, in primo luogo ai non credenti, ma anche ai credenti di tutte le religioni".
[…] "Parmenide - spiega Bollorè - dal 450 a.C. aveva detto che 'dal nulla assoluto non puo' nascere nullà. Oggi 2.500 anni dopo, tutti gli scienziati sono d'accordo su questo. Quindi l'Universo non è uscito dal nulla e dunque o è uscito dalla mano di Dio che lo ha creato o è eterno. Ma per diversi secoli nessuno poteva dire nulla sul fatto che l'Universo avesse un inizio.
E la cosa interessante è che da 100 anni diverse scoperte indipendenti dimostrano che l'Universo ha avuto un inizio. Tutti parlano sempre del Big Bang ma non è il Big Bang l'unica prova che dimostra che l'Universo ha avuto un inizio, perché la termodinamica dimostra la stessa cosa, ossia che l'Universo si consuma". Ma c'è anche il materialismo.
"Sono molti i materialisti e sono obbligati a credere - osserva Bollorè - che l'Universo sia eterno. Invece il XX secolo ha apportato molte prove indipendenti sul fatto che l'Universo non è eterno". Questo libro rivoluziona le idee materialiste.
Avete avuto resistenze da parte di scienziati, atei o agnostici, che portano avanti la teoria del Big Bang e non credono a un dio creatore? "L'esistenza di Dio è una questione passionale perchè per le persone credere in Dio significa avere una limitazione della libertà, con delle cose che sono vietate e poi con il giudizio", afferma Bollorè. "Questa è la percezione dei materialisti sull'esistenza di Dio. Molte persone che non vogliono che Dio esista fanno un ragionamento passionale non razionale - continua -. Pensiamo a un'altra domanda, simile all'esistenza di Dio: l'esistenza dei marziani.
La domanda è la stessa: esiste una persona che nessuno ha visto? Questa persona esiste? Puo' essere Dio o i marziani... Se parliamo dell'esistenza di Dio molti si arrabbiano, sull'esistenza dei marziani nessuno si arrabbia. Se esistono, ottimo, se no, pazienza. Questo non fa arrabbiare nessuno. Le persone ne parlano, c'è una collaborazione scientifica. Quindi l'esistenza di Dio è una questione passionale e questo rende la discussione più difficile ma lo capiamo molto bene".
[…] Parlando del lavoro di stesura del volume, i due autori rivelano che alcuni professionisti non credenti, dopo aver letto le bozze, si sono messi in discussione.
"Uno dei miei migliori amici a Londra, un uomo d'affari, assolutamente ateo - racconta Bollorè - mi ha confidato di aver cambiato idea: 'Credo che Dio esistà, mi ha detto. Ma non è l'unico. [...]
Tra gli scienziati con i quali abbiamo lavorato, c'è un ateo, dirigente del Cnr francese che ha accettato di rileggere il libro in modo critico dal punto di vista scientifico e alla fine ha ammesso che quello che scriviamo è giusto. Pero' non voleva essere citato per non compromettere la sua carriera... La stessa cosa, alcuni membri dell'Accademia delle scienze: ci hanno confermato di aver cambiato la propria posizione ma non volevano essere citati nel volume".
Perchè? "Perchè molti atei pensano, a torto, che se Dio esiste la loro libertà verrà ridotta e ci sarà un giudizio sulla loro vita. E questa è la prima paura", afferma Bollorè. "La seconda paura è poi che nel mondo dominante se si afferma di essere cristiani, si è esclusi dai giornali, dai libri, dal cinema, dal mondo scientifico".
E Bollorè riferisce "una delle citazioni più affascinante", tra le oltre 100 contenute nel volume: quella di George Wald, premio Nobel per la Medicina nel 1967: "Per quanto riguarda l'origine della vita esistono due possibilità: la generazione spontanea o la creazione sovrannaturale, a opera di Dio. Una terza possibilità non esiste. (...) La generazione spontanea della vita a partire dalla materia inerte è stata scientificamente esclusa da Pasteur e altri da 120 anni.
Questo ci lascia con l'unica conclusione che la vita sia stata creata da Dio. (...) Ma dato che non posso accertarlo per ragioni filosofiche, perchè non voglio credere in Dio, di conseguenza scelgo di credere in cio' che so essere scientificamente impossibile: la generazione spontanea che porta all'evoluzione". Le affermazioni di Wald, dimostrano, continua Bollorè, che "queste persone (gli atei) non vogliono credere in Dio perchè Dio per loro è una limitazione".
L'uscita del volume in Francia ha suscitato molti dibattiti, non solo in ambiti accademici. […] in un mondo variegato nel quale oltre alle diverse religioni, si manifestano riti, credenze, superstizioni e teorie "fai-da-te", l'uscita del libro ha suscitato reazioni o episodi di fanatismo?
"Si'. Ci sono stati degli attacchi - conferma Bollorè - ma molto pochi. Erano soprattutto attacchi personali oppure delle prese in giro. Ci hanno apostrofati come cattolici troppo rigidi, bigotti. Ci sono state manifestazioni di sarcasmo ma sul contenuto, nessuna critica. Noi portiamo 600 note a piè di pagina, 500 riferimenti, 62 Premi Nobel che parlano nel libro, 2.853 numeri e nessuno di essi è falso. Le persone che criticano lo fanno sul piano passionale". "Si', ma sono prese in giro, è sarcasmo, non sono argomentazioni serie - aggiunge Bonassies -. Noi riflettiamo su questi argomenti da 30 anni e siamo degli scienziati. Ci abbiamo messo 3 anni e mezzo per scrivere questo libro".
"Abbiamo avuto la collaborazione di grandi specialisti - prosegue Bonassies -, 30 persone hanno riletto tutte le bozze. Abbiamo un libro cosi' corposo e ci sono persone che lo sfogliano per due minuti e lo criticano. Sistematicamente noi li abbiamo contattati e abbiamo chiesto loro: siete d'accordo nel fare un dibattito pubblico filmato? Il 99% ci ha detto no". […]