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 2024  maggio 19 Domenica calendario

Su Fleximan

ovigo Nel gennaio del 2021, nel pieno del Covid e della battaglia politica contro il governo Conte, la senatrice Liliana Segre dichiarò ai giornali che sarebbe andata a Roma in treno per votare la fiducia al premier. «Speriamo prenda quello giusto, sto giro», scrisse su Facebook, scatenando proteste e indignazione, Enrico Mantoan, allora segretario provinciale di Forza Nuova di Rovigo, oggi sospettato di essere Fleximan, l’uomo che ha segato gli autovelox in Polesine.
La Procura rodigina lo ha indagato per cinque episodi avvenuti tra la primavera del 2023 e il gennaio del 2024, anche se solo in Veneto sono stati una quindicina. A tradirlo sarebbe stato l’ultimo colpo, a Rosolina, dove le telecamere hanno ripreso una parte del raid. Il presunto Fleximan non sarebbe stato solo: proprio quelle immagini mostrerebbero un’altra persona con lui, per questo le indagini proseguono per cercare il complice. Nei giorni dei cinque assalti Enrico Mantoan risulterebbe in zona a bordo del furgone bianco della ditta costruzioni di Forlì per la quale lavora, soprattutto di notte come manutentore. I carabinieri hanno incrociato le targhe rilevate dalle telecamere con i dati delle celle dei telefoni, finché sono arrivati a una targa che si combinava sempre con il codice di un cellulare. «Invece che di Fleximan, perché i giornali non scrivono che Enrico è stato il primo a partire per aiutare gli alluvionati dell’Emilia?», scrive una sua sostenitrice sui social. Eppure Mantoan non ha l’immagine del mite e altruista operaio di provincia. Originario di Este, 42 anni, in passato volontario dei vigili del fuoco, ha sempre militato in Forza Nuova e ha fondato l’anno scorso l’associazione Soccorso nazionale. Ieri Roberto Fiore e Luca Castellini, segretario e vicesegretario nazionali Fn sono intervenuti a difenderlo: «Non sappiamo se lo sia, ma se fosse colpevole, Enrico sarebbe la dimostrazione che esiste un’Italia ribelle che non subisce né mascherine nè dittature stradali».
Mantoan ama la prima linea, nelle foto sui suoi social guida manifestazioni contro l’arrivo degli immigrati in Polesine o con i no green pass a Trieste. In Polesine ha organizzato «ronde» per la sicurezza e, ignorando le prescrizioni anti Covid, promosse sfilate a Padova, il giorno del Santo. Nel 2015 da segretario provinciale di Fn, si candidò a sostegno del candidato sindaco forzanovista Federico Donegatti, avvocato, a cui «portò» 9 preferenze. «È un bravo ragazzo – dice l’avvocato – e, se è vera l’accusa, lo ha fatto come atto d’amore nei confronti del popolo italiano che ritiene vessato». Donegatti lo difende in un procedimento penale per le scritte apparse sui muri di Adria qualche anno fa. Non ha mai nascosto l’odio per gli autovelox. «Riflettori puntati su Fleximan – scriveva a novembre – ma è dal 2007 che si sta portando la gente all’esasperazione». E ancora il 18 gennaio: «Perché Fleximan è definito eroe? Perché forse meglio un eroe che abbatte 8 pali di ferro, che eroi che hanno abbattuto 79 mila anime», riferendosi ai morti di Covid. Come avvocato, quando i carabinieri si sono presentati nell’agriturismo ad Ariano Polesine in cui vive per sequestrargli cellulare e ipad, ha scelto Giorgia Furlanetto candidata sindaco di Adria per FdI nel 2015, pure lei strenua paladina anti-velox. Ieri Mantoan è sparito dalla circolazione. «È partito alle 7 del mattino, ha detto che forse non torna – racconta Simone Sacchiero, proprietario dell’agriturismo – con noi è sempre stato regolare, non sapevo facesse politica».