il Giornale, 17 maggio 2024
Gli americani spingono la produzione di petrolio in Venezuela per tenere basso il prezzo
Una sorta di liberi tutti, con l’intento di aumentare la produzione di petrolio, incrementare l’offerta sul mercato globale e stabilizzare al ribasso le quotazioni. Secondo quanto riporta la Reuters gli Stati Uniti si starebbero preparando a dare priorità al rilascio di licenze limitate per operare in Venezuela (paese colpito da sanzioni) alle società con produzione petrolifera e attività già esistenti sul territorio del Paese dell’Opec. Insomma, una sorta di corsia preferenziale limitata a una cerchia di aziende in cui rientrerebbero anche la spagnola Repsol e l’italiana Eni.
Il gruppo guidato da Claudio Descalzi al momento sta recuperando i crediti pregressi – attraverso carichi di greggio – relativi alla produzione e commercializzazione di gas in Venezuela a favore della popolazione locale, in forza di una speciale concessione dagli Usa. Le principali attività di Eni nel Paese produzione gas di Perla non sono sanzionate e non prevedono il coinvolgimento nelle operazioni di soggetti statunitensi. Nessun commento da parte di Eni sull’ipotesi Usa di emettere nuove licenze per operare nel Paese. La società è comunque in costante dialogo con le autorità rilevanti
e, nel caso, farà le proprie valutazioni in merito a questa nuova opportunità. Alcune aziende con progetti energetici di lunga data in Venezuela, tra cui la statunitense Chevron e la francese Maurel & Prom, hanno già autorizzazioni per l’espansione di petrolio e produzione di gas in Venezuela.
La prospettiva che si sta profilando sarebbe interessante, in quanto queste nuove licenze permetterebbero alle aziende che ne fanno richiesta di sviluppare nuovi progetti, di sbloccare quelli congelati e, in buona sostanza, di fare business con molta meno burocrazia rispetto a quanto è possibile fare ora. A maggior ragione in considerazione che gli Usa eviteranno di concedere licenze alle imprese che non hanno investimenti del Paese, ponendo anche un tetto alle entrate che il Venezuela potrebbe ottenere dalla sua industria petrolifera. In base ai dati di marzo, le esportazioni di petrolio del Paese sono salite a 900mila barili al giorno. Il mese scorso gli Usa avevano dichiarato l’intenzione di rilasciare alcune autorizzazioni individuali per gas e petrolio, dopo il precedente mancato rinnovo di una licenza più ampia che aveva di fatto allentato le sanzioni.