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 2024  maggio 17 Venerdì calendario

Lettere di Francesco Merlo


Caro Merlo, se tutti i politici si professano innocenti, perché hanno paura dei giudici? Tanti anni fa, approfittai di 150.000 lire dello Stato.Patteggiai la pena con una congrua parcella e restituendo il mal tolto allo Stato. L’ avvocato che mi assistette ebbe a dire che un giudice, per “chiamarti”, uno straccio di prova ce l’ha.Pietro RutiglianoNon è sempre così. Sono circa mille all’anno i casi italiani di ingiuste detenzioni (innocenti in galera) e di errori giudiziari (ribaltamento di condanne definitive). Gli scandali più simbolici sono l’arresto e la condanna di Enzo Tortora nel 1983, e la liberazione nel novembre del 2023 di Beniamino Zuccheddu, l’ex pastore sardo che ha dimostrato la sua innocenza dopo quasi 33 anni di carcere. Accanto alla giustizia sana c’è una malagiustizia sulla quale i magistrati non si sono interrogati abbastanza. Ne fa parte l’uso coercitivo della carcerazione preventiva e, come diceva Pannella, “il reato flagrante che lo Stato commette violando i diritti più elementari nelle carceri e il diritto alla normale durata dei processi”. Davvero non c’è da meravigliarsi che gli innocenti abbiano paura dei giudici.Caro Francesco, leggo e sento chi scrive e parla dell’impero “amerikano” con il consueto livore e disprezzo. Penso che come per tutti gli imperi tante siano le zone d’ombra e i misfatti. Ma continuerò ad entrare nei cimiteri di guerra Usa in Italia e in Europa pensando con rispetto e gratitudine a tutti quei ragazzi che hanno dato la vita per donarmi la libertà della quale ho goduto per tutta la mia vita..Alessandro Segantini – Domaso Alto LarioGli americani morti per liberare l’Italia furono più di 90 mila e i partigiani morti furono 45mila.Caro Merlo, Al Bano sfiatato e con il cappello in testa che canta l’inno di Mameli è solo sciatteria o un esempio di nuova... narrazione?Alberto AmiciNon è facile cantare l’inno di Mameli senza musica e offrirlo a un coro da stadio: “Fratelli d’Italia” non è “Bella ciao”. È vero che, improvvisato nell’atmosfera di una gita scolastica e dunque costruito sull’emozione al posto dell’orchestra, l’inno è molto più efficace di qualunque cerimonia, ma Albano ha provato più a smodarlo che a stonarlo. La patacca nazionalista che ha in testa – “Italiaaa, Italiaaa” – ha impedito all’inno di farsi popolo, e ha persino sporcato la sua bellissima voce. Perciò alla fine pareva una variante dello Scannagatti di Totò, che fa l’audizione presso l’editore Discordi.Caro Merlo: nonostante la mia preoccupazione che, se la sua ghigliottina venisse applicata, tenderemmo a diventare afasici, le propongo la ghigliottina per “la madre di tutte...”. È una frase che ho sentito per la prima volta da Saddam Hussein (la madre di tutte le battaglie), e fu una previsione tragicamente errata.Prof. Sandro Betocchi-Università di NapoliL’abusata espressione ha, come sempre, un’origine nobile. “La madre di tutte le dimostrazioni (the mother of all demos )” è infatti la lezione che Douglas Engelbart, l’inventore del mouse per comupter, tenne a San Francisco il 9 dicembre1968. A furia di cercare la madre di tutte le cose – battaglie, riforme, leggi, domande, ricette, ingiustizie, tangenti, corruzioni, paure… – questa frase fatta è diventata un’irritante, insignificante scemenza, anzi è la madre di tutte le frasi fatte e di tutte le scemenze. Ghigliottina.