Estratto dell’articolo di Claudio Del Frate per www.corriere.it, 17 maggio 2024
SPY STORY TRA LE ALPI! – IL GIALLO DELLA FAMIGLIA CINESE CHE DAL 2008 GESTIVA UNA PENSIONE IN SVIZZERA, CON VISTA PRIVILEGIATA SUL PRINCIPALE AEROPORTO MILITARE ELVETICO DI UNTERBACH, DOVE VENGONO DESTINATI GLI F35 AMERICANI – LA POLIZIA HA FATTO UN BLITZ ALL’INTERNO DELL’ALBERGO ARRESTANDO UN PAIO DI COMPONENTI DELLA FAMIGLIA, E L’ACCUSA NON VIENE DIMOSTRATA. LE PRESUNTE SPIE, ORMAI “BRUCIATE”, DECIDONO COMUNQUE DI VENDERE L’ATTIVITÀ E… -
Tranquilli albergatori di montagna o spie al soldo di Pechino? La famiglia cinese che dal 2018 gestiva una pensioncina con vista sulle Alpi bernesi ma anche sul principale aeroporto miliare elvetico, che lavoro faceva in realtà? Le autorità di Berna […] hanno indotto i proprietari a sbarazzarsi del piccolo albergo di Unterbach mesi fa bersaglio di un blitz della polizia perché sospettato di nascondere un'attività di «intelligence» clandestina.
[…] I Wang, originari di Pechino acquistano nell'ottobre del 2018 l'albergo Rossli: stile alpino, balconcini di legno e fioriere con affaccio su prati verdi, boschi e vette alpine. Ma anche sulle piste da cui decollano i jet dell'Aeronautica con la bandiera rossocrociata. Distanti una cinquantina di metri in linea d'aria. Lì per lì nessuno obietta; d'altronde quella di Unterbach è una base sui generis: nessuna recinzione, niente sentinelle, addirittura un paio di strade che tagliano la pista consentendo il viavai di auto e persone e persino a qualche placida mucca.
La musica cambia nel 2023 quando la Svizzera raggiunge un accordo con gli Usa per la fornitura di alcuni F35, il «gioiello» più avanzato della tecnologia miliare, capace di volare senza essere visto dai nemici. E dove vengono destinati gli F35? A Unterbach […]. A Washington devono avere le antenne dritte e a loro la presenza degli albergatori cinesi qualche dubbio lo suscita. […]
Morale: non se ne fa niente. O gli F35 o gli albergatori cinesi. E il 26 luglio del 2023 accade qualcosa di più. La polizia fa un blitz all'interno dell'albergo Rossli e si porta via un paio di componenti della famiglia Wang. L'operazione avviene nel massimo riserbo ma il sospetto è evidente: non sarà che l'ospitalità dei turisti cela un'attività di intelligence?
L'accusa non viene dimostrata. Tutto quello che l'inchiesta riesce a imputare ai presunti agenti segreti è il mancato rispetto di una serie di norme di natura igienica e sull'impiego di manodopera straniera. Insomma, si passa da un reato da ergastolo a una violazione sanata con una multa da 1800 franchi svizzeri (identica cifra in euro).
Che fossero spie o che fossero semplici albergatori, i Wang sono comunque «bruciati» e così decidono di mettere in vendita l'albergo e di fare ritorno nel Paese d'origine. Il quotidiano elvetico Tages Anzeiger informava alcuni giorni fa che una piattaforma immobiliare metteva in vendita il Rossli per 1.700.000 franchi. Che i Wang avevano acquistato per meno della metà. Se non sono «barbe finte» hanno di sicuro il fiuto per gli affari.