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 2024  maggio 16 Giovedì calendario

Intervista a Cateno De Luca

In virtù di un’energia prodigiosa e uno spirito sopra le righe, sul campo di battaglia Cateno De Luca si è guadagnato il soprannome “Scateno” e una polmonite acuta. Due settimane fa si è accasciato nel mezzo di un comizio messinese ed è stato ricoverato. I medici gli hanno imposto il riposo, ma Cateno non è incline al buon senso.
Come sta?
Abbiamo finito la cura antibiotica, siamo nella fase della convalescenza, ma ce la stiamo facendo in giro.
E come gira?
Sul camper della Libertà. I medici mi hanno vietato di prendere aerei e mi hanno imposto almeno 20 giorni in serenità.
Cosa significa serenità?
Dai 300 comizi programmati, abbiamo ridotto a 150.
Una passeggiata di salute.
Ho medici volontari che mi seguono in base a dove mi sposto. Mi misurano la pressione, la saturazione, quelle cosette da controllare ogni giorno.
Il video del suo malore è impressionante.
Quel giorno ero uscito di casa con 40 di febbre e avevo sette comizi. Sono stato fortunato, ero vicino al policlinico. Sono arrivato con un principio di versamento pleurico.
E pensa alle elezioni?
Sono abituato a questa vita e non posso fare altrimenti, non avendo spazio nella grande comunicazione. Mi resta il cosiddetto porta a porta.
I media la snobbano?
La Rai è diventata TeleMeloni, Bruno Vespa stabilisce chi è maggioranza e chi è opposizione. È un sistema asservito a un’oligarchia.
La sua lista si chiama “Libertà”, ci sono talmente tanti simboli che se n’è perso il conto.
Sono 19.
Diciannove!
Più uno, un listino per la minoranza linguistica francese, Rassemblement Valdôtaine. Facciamo 20.
Tutti e venti nel nome della libertà. Da cosa?
Un comune denominatore: meno Europa, più Italia, più sovranità, più equità.
Vasto programma.
Siamo la costellazione della libertà. Il mio partito, Sud chiama Nord, è l’unico ad avere l’esenzione dalla raccolta firme, nel 2022 abbiamo eletto due parlamentari alle Politiche. Non mi pongo il problema se quelli con cui corro alle Europee saranno ancora con noi dopo il voto, magari diventeranno competitor, ma se superassimo il 4% sarebbero tutti liberi dalla raccolta firme alle prossime elezioni. Voglio aprire le porte della democrazia.
Con lei corrono no-vax, autonomisti, sovranisti, pensionati, agricoltori, pure il Capitano Ultimo.
La costruzione ha una sua logica. Siamo un movimento civico autonomista. Abbiamo i federalisti: “Grande Nord”, “Il Vero Nord”, “Il Popolo Veneto”, gente in fuga da Salvini. Poi abbiamo il civismo, gli agricoltori, gli “Ambulanti liberi” contro la Bolkestein, i pensionati. Abbiamo Ultimo per la legalità: fuori i ladri dalle istituzioni!
Lo sbarramento al 4% però è irrealistico.
I sondaggi ci danno al 2,5%, ma pure al 3%. E sono solo indizi. Si figuri se ho paura dello sbarramento, ho progetti importanti. Se non mi ammazzano.
Addirittura?
Ho alle spalle 16 processi e 2 arresti e ne sono uscito pulito. Sono impertinente e irriverente, ho sempre combattuto il sistema politico mafioso.
A un certo punto voleva allearsi con Renzi.
Volevo fare un accordo con Calenda e Renzi, ma sono i ladri di Pisa (quelli che litigano di giorno e rubano insieme di notte, ndr). Ognuno dei due mi tirava per la giacca per fottere l’altro. Mi sono defilato, intanto però Renzi si è comprato una mia senatrice, Dafne Musolino.
“Comprata” lo dice lei, il senatore ama le querele.
Tanto ho la collezione di querele, ho gli avvocati a cottimo. Diciamo così: comprata politicamente parlando.
Non è andata bene.
Caino a Renzi gli fa un baffo, ti siedi al tavolo con lui e sta già pensando a come accoltellarti. Calenda invece il Sud lo conosce solo sulla carta geografica. Però mi hanno copiato il progetto: Calenda ha fatto una lista con 9 simboli, Renzi mi pare 4 o 5. Gli ho fatto causa per furto intellettuale: ho chiesto 100 mila euro a testa, tanto i soldi ce li hanno.
Passiamo alla Patria, come lo vede il governo Meloni?
Malissimo. L’Italia in Europa è come l’incaprettato: più tira e più si soffoca con le proprie mani. Meloni fa leggi di Stabilità con 25-30 miliardi di indebitamento solo per dare mancette. È uno Stato malato. Fallito. Ma non le interessa cosa penso della separazione delle carriere?
Ho il terrore di toglierle il microfono.
La separazione delle carriere è una supercazzola. Il problema della giustizia sono i tempi, la durata dei processi. Glielo dico io, che sono stato nel tritacarne per 12 anni e ho una causa civile che dura da 16.
Della Liguria cosa pensa?
Al di là dell’aspetto penale, mi vergogno di Toti. Ha creato sistemi di governo paralleli che si riunivano sugli yacht e nei casinò. Se ne deve andare immediatamente, ha venduto l’istituzione a quattro prenditori.
Lei fa politica da molti, molti anni…
A 14 anni attaccavo i manifesti della Dc a Fiumedinisi (Messina). Taormina è il quinto comune dove faccio il sindaco e sono alla quarta legislatura da deputato siciliano.
Non si è stancato?
Tra qualche anno sarò presidente della Regione. La prima cosa che faccio è prendere un’ascia per tagliare i tubi che portano il petrolio raffinato dalla Sicilia al resto dell’Italia. Altro che scarto del residuo fiscale al Nord. Stacco la Sicilia dall’Italia.
Col ponte sarà più difficile.
Il ponte di Matteo Verdini (sic) è una truffa. Serve per pagare un po’ di consulenze e chiudere certi contenziosi. Loro stessi sanno che non si farà mai. Ci hanno rapinato 2 miliardi e 200 milioni di fondi per sviluppo e coesione solo per fare affari, né più né meno.
De Luca, direi che è tutto.
Aspetti! Siccome sono candidato e devo fare il mio mestiere, io il voto glielo chiedo, poi lei faccia quello che vuole. Altrimenti lei pensa: questo è candidato e non mi cerca nemmeno il voto, ma che è cretino? (risata fragorosa, saluti).